L'Antitrust apre un'istruttoria su Shein per possibile pubblicità ingannevole
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L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Shein per possibile pubblicità ingannevole. Lo fa sapere l’Autorità, spiegando che «potrebbero essere ingannevoli/omissivi i messaggi promozionali presenti sul sito web italiano shein.com relativi alla sostenibilità ambientale dei capi di abbigliamento a marchio Shein». (Gazzetta di Parma)
Se ne è parlato anche su altri media
Limited, la società con sede a Dublino che gestisce il sito italiano di Shein, in merito a possibili pratiche ingannevoli riguardanti le affermazioni ambientali riportate sul loro portale. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Infinite Styles Services CO. (Open)
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Infinite Styles Services Co. (FashionNetwork.com IT)
Lo fa sapere l'Autorità spiegando che "potrebbero essere ingannevoli/omissivi i messaggi promozionali presenti sul sito web italiano shein.com relativi alla sostenibilità ambientale dei capi di abbigliamento a marchio Shein". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Si muove l’Antitrust (era ora!) per bloccare l’inquietante fenomeno del greenwashing da parte di Shein, il colosso cinese delle vendite online dei prodotti dell’abbigliamento. In particolare sono giudicati fuorvianti i messaggi di presunte fibre green presenti nella collezione evoluSHEIN e nella linea SHEINTHENOW . (Nonsprecare.it)
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Infinite Styles Services CO. Limited con sede a Dublino, che gestisce il sito web italiano di Shein, per la possibile ingannevolezza di alcune affermazioni ambientali contenute nelle sezioni “#SHEINTHEKNOW”, “evoluSHEIN” e “Responsabilità sociale” del sito shein. (StartupItalia)
Video suggerito L'attenzione è sempre molto alta su Shein, colosso del super fast fashion finito più volte al centro dell'attenzione per le sue pratiche e i suoi prodotti. In questi anni si sono susseguite diverse inchieste che hanno evidenziato le criticità che il marchio nasconde, dietro la facciata dei suoi prezzi estremamente bassi che lo hanno reso famoso in tutto il mondo e competitivo sul mercato: ritmi di lavoro insostenibili, fabbriche fatiscenti, una produzione con costi ambientali altissimi, retribuzione estremamente bassa. (Fanpage.it)