Le due guerre e l’Europa sub iudice
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Da tutte le iniziative di massa per obiettivi validi di questa fase, a maggior ragione se plurali come le manifestazioni di piazza, occorre poi trarre valutazioni ed insegnamenti anche in chiave critica ed autocritica, soprattutto se si tratta di manifestazioni ben riuscite. Nella vicenda, che ha aspetti epocali, del conflitto commerciale e di quello, drammatico, che si presenta con la guerra in Ucraina, si alternano fasi in cui sembra prevalere, come sta accadendo da ultimo, l'ottimismo della volontà sul pur non immotivato pessimismo della ragione. (ilmattino.it)
Ne parlano anche altre fonti
Sabato 15 marzo 2025 (agenzia giornalistica opinione)
Sabato in Piazza del Popolo c’era di tutto: da chi vuole porre fine alla guerra ma si oppone agli sforzi americani per riuscirci a chi vuole sconfiggere la Russia sul campo ma rifiuta ogni politica di riarmo. (L'Opinione)
È strano. Che la rinuncia dell’Ucraina e la vittoria finale della Russia implichino una minaccia esistenziale per l’Europa, l’hanno detto la maggior parte dei capi di Stato e di Governo. (La Stampa)
Dopo l’entusiasmo per la sicura vittoria con l’Ucraina, grazie al blocco degli aiuti statunitensi a Kiev, Putin (e i russi) si sono resi conto che forse le cose non andranno nella maniera sperata. (L'HuffPost)