Albania, il costituzionalista ribalta tutto: “La Corte Ue? Non era tana libera tutti”

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Nicola Porro INTERNO

Il costituzionalista Cesare Mirabelli, presidente emerito dell’alta Corte, critica il dispositivo firmato dai giudici di Roma che hanno di fatto bloccato il trasferimento di 12 migranti nei centri in Albania costruiti dal governo italiano. Il parere di Mirabelli è, anzi sarebbe, di grande rilievo. Oseremmo dire anche una notizia da prima pagina. Ma il Corriere – chissà come mai – preferisce nasconderla in un minuscolo box di pagina tre, titolandola peraltro a “favore” dei giudici quando il noto giurista dice l’esatto contrario. (Nicola Porro)

Su altri giornali

Nella bozza del dl con cui il governo Meloni vuole blindare il modello Albania spunta una norma che consente il ricorso in Appello contro le sentenze del Tribunale sui rimpatri dei migranti. (Fanpage.it)

Il Viminale, come annunciato, torna all'attacco e ricorre in Cassazione contro la decisione dei giudici di Roma che non hanno convalidato i trattenimenti in Albania dei 12 migranti trasferiti sabato scorso a Bari. (Fanpage.it)

Le argomentazioni del ricorso sono già state tracciate dal ministero retto da Matteo Piantedosi: l’ordinanza sarebbe viziata perché non applica la norma italiana sui Paesi sicuri e “travisa” la sentenza del 4 ottobre della Corte di giustizia europea. (La Stampa)

Il decreto legge sui Paesi sicuri per ora è soprattutto un decreto fantasma

Così Giampaolo Di Marco, presidente della Associazione nazionale forense (Anf), dopo le decisioni maturate in Consiglio dei ministri a seguito dello scontro tra il Governo e la magistratura sui Centri per migranti in Albania. (Tiscali Notizie)

Il dl, a quanto dicono le bozze circolate ieri, rende norma primaria la lista dei paesi sicuri, ridotta a 19 Stati per l’eliminazione di Camerun, Colombia e Nigeria. (il manifesto)

Dopo il varo in Consiglio dei ministri del decreto legge con la nuova lista di «Paesi sicuri», di cui peraltro da lunedì ancora non si conosce il testo per esteso, il governo prosegue con la serie di contromosse escogitate per circoscrivere la falla aperta nel funzionamento del Protocollo Italia-Albania dalle ordinanze del tribunale di Roma (Avvenire)