Sangiuliano? Un eretico che voleva cambiare il sistema ma è ne è stato fagocitato

Per saperne di più:
Ponte sullo Stretto

Giorgia Meloni è stata a lungo indecisa sulle dimissioni di Gennaro Sangiuliano. Il ministro è un bravo professionista e una persona per bene, ma si è infilato in un pasticcio dal quale era impossibile uscire senza danni ulteriori. Si è affidato con troppa leggerezza a una signora improbabile, già nota nell’ambiente parlamentare per un attivismo che l’ha portata ad avere molti contatti, ma non a caso nessuno durevole. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altre testate

Non è carino maramaldeggiare, uccidendo un ministro morto. Ma, nell’ora dell’addio, quando la commedia all’italiana (nel caso, L’onorevole con l’amante sotto il letto di Mariano Laurenti, 1981, con Lino Banfi e Janet Agren) sfocia in una sceneggiata napoletana lacrimogena e vittimista, bisogna ricordare che Genny-la-gaffe è stato un pessimo ministro della Cultura. (La Stampa)

“Sulla questione Sangiuliano il direttore ha posto il veto ”. A parlare è Dalmazio Frau, storico collaboratore del quotidiano di area L’Opinione delle Libertà diretto da Andrea Mancia. (Il Fatto Quotidiano)

Dall'editoriale del direttore Mario Sechi sulla prima pagina di Libero, dedicato al caso Sangiuliano: «Ah, il melodramma. (Italia Oggi)

Sangiuliano, le sorelle Meloni e l’inganno della famiglia tradizionale

Giorgia Meloni è stata a lungo indecisa sulle dimissioni di Gennaro Sangiuliano. Il ministro è un bravo professionista e una persona per bene, ma si è infilato in un pasticcio dal quale era impossibile uscire senza danni ulteriori. (ilgazzettino.it)

Luci e ombre della parabola del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il «Papa straniero» che voleva scardinare il sistema progressista e ed è scivolato su una storia di registrazioni e accuse, strumentalizzazioni e rivalsa da parte dell'aspirante consigliera del dicastero del Collegio Romano, quella Maria Rosaria Boccia da Pompei, che è l'incarnazione e il demiurgo della caduta del giornalista diventato ministro. (il Giornale)

Un fallimento innegabile è quello dell’egemonia culturale, chiodo fisso di Giorgia Meloni e dei suoi. Arrivare al governo per la prima volta guidando la compagine più di destra fin dai tempi dell’Assemblea costituente per i tipi di Fratelli d’Italia significava poter giocare alla luce sole. (Lettera43)