Esplosione Ercolano, Andrea D'Ambrosio: «Ma quali morti bianche, sono morti di Stato. Nel mio film le divise prendono il caffè coi kapò del lavoro nero»

Esplode una fabbrica ad Ercolano, abusiva, e le fiamme cancellano le gemelle Sara e Aurora, 26 anni, e Samuel, appena maggiorenne, portati lì dalla fame di lavoro. Un film già visto. E mentre si scrive, un altro operaio 32enne muore in una cava a Battipaglia. Non c'è tregua. Qualche anno fa un regista salernitano, Andrea D'Ambrosio, particolarmente attento all'ambiente e alle comunità locali («Biutiful Cauntri») al sociale e alle aree interne («Di mestiere faccio il paesologo», «Il sentiero dei lupi», «I cilentenari») ha raccontato a suo modo la tragedia di Montesano Sulla Marcellana in «Due euro l'ora», un film violento e disturbante come l'inedito Peppe Servillo nella parte del kapò del lavoro a nero. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Il provvedimento è stato emesso in relazione al pericolo di fuga dell’indagato che, secondo gli investigatori, anche nella veste di gestore della produzione dei botti illegali, avrebbe accettato il rischio che i ragazzi, suoi dipendenti “in nero”, inesperti, rischiassero la vita maneggiando la cosiddetta polvere flash, miscela altamente instabile nella casa di via Petacca. (Il Fatto Quotidiano)

Fermo per omicidio per il gestore della fabbrica clandestina di botti a Ercolano, contestato anche il caporalato