Migranti, sì di Palazzo Chigi alla lista dei paesi sicuri

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Il consiglio dei ministri ha approvato nella serata di oggi, 21 ottobre, il decreto che stabilisce quali siano i paesi sicuri di provenienze dei migranti che potranno essere inviati nei centri di accoglienza albanesi creati in seguito all'accordo tra i due premier, Giorgia Meloni ed Edi Rama. A Palazzo Chigi una riunione giuridica ha preceduto quella di oggi pomeriggio, ed è stato quindi trasformato un decreto interministeriale fra Viminale e Farnesina in unanorma primaria di legge. (Italia Oggi)

Se ne è parlato anche su altre testate

Nella riunione, a quanto si apprende, è stato approvato in Consiglio dei ministri il correttivo al Codice dei Contratti Pubblici. (Adnkronos)

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto legge in materia di immigrazione. 22 (Fanpage.it)

È la reazione di Meloni e dei suoi alleati, arrivata al primo Cdm utile, contro la decisione del giudice di Roma di non convalidare il trattenimento dei migranti nel centro di Gjader (Open)

Hub migranti in Albania, Nordio: «I giudici non hanno compreso la sentenza della Corte Europea»

Il Consiglio dei ministri, come si apprende da fonti di governo, ha approvato un decreto legge in materia di migranti. Il provvedimento dovrebbe rendere norma primaria l'indicazione dei Paesi sicuri per il rimpatrio, e non più secondaria, come è invece il decreto del ministro degli Esteri, di concerto con quelli di Interno e Giustizia, con cui finora è stato annualmente aggiornato l'elenco. (Liberoquotidiano.it)

In altre parole questa sentenza, oltre a ribadire il principio che è compito degli Stati individuare quali siano gli Stati sicuri, pone poi delle condizioni nel momento in cui un giudice intenda dare una definizione diversa di Stato sicuro in merito alla situazione di determinate persone. (Corriere TV)

«Finché avremo il sostegno dei cittadini, continueremo a lavorare con determinazione, a testa alta, per realizzare il nostro programma e aiutare l'Italia a crescere, diventare forte, credibile e rispettata. (ilmessaggero.it)