Cina contro Taiwan: il Paese si prepara alla guerra? L'accumulo dell'oro e l'acquisto del petrolio
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Un insolito accumulo di materie prime, tra cui l'oro, da parte della Cina sta insospettendo il mondo: è possibile che il presidente Xi Jinping si stia preparando alla guerra contro l'isola di Taiwan. «Xi sembra abbia studiato il programma di sanzioni che l'Occidente ha applicato contro la Russia dopo l'attacco in Ucraina e poi ha avviato misure protettive a lungo termine per chiudere i boccaporti dell'economia cinese e resistere a pressioni simili», ha scritto di recente Michael Studeman, ex capo dell'Office of Naval Intelligence. (ilmessaggero.it)
La notizia riportata su altri media
Basta, infatti, che il Dragone realizzi un blocco navale attorno all'isola per tagliare fuori Taipei dalle catene di approvvigionamento dei semiconduttori e causare un danno al pianeta intero dal valore di circa 5 trilioni di dollari. (ilGiornale.it)
In totale, si legge in una nota, 28 jet hanno attraversato la linea mediana finendo “nella zona di riconoscimento di difesa aerea (Adiz) settentrionale e sudoccidentale”. Decine di mezzi militari di Pechino attorno a Taiwan (Il Fatto Quotidiano)
Probabilmente la domanda da porsi non è se, ma quando. Xi Jinping ha promesso di portare Taiwan – che non è mai stata sotto il governo della Cina Popolare – sotto il controllo di Pechino, se necessario con la forza. (Nicola Porro)
Il colosso orientale ha promesso a Taiwan una continua pressione militare, almeno finché tutto questo parlare di indipendenza – o “provocazioni”, per usare le parole di Pechino – non si fermerà. L’Isola autogovernata, fresca dell’insediamento del presidente Lai Ching-te, ha dovuto assistere a ingenti manovre militari cinesi. (opinione.it)
Su Taiwan «rimaniamo impegnati per una unificazione pacifica», ma questa prospettiva «viene sempre più erosa dai separatisti taiwanesi e dalle forze esterne. L’Esercito Popolare di Liberazione cinese è sempre stato una forza indistruttibile e potente nel difendere l’unificazione della patria. (la Repubblica)
Il presidente di Taiwan Lai Ching-te ringrazia le truppe dopo le esecitazioni militari cinesi intorno all'isola di fatto indipendente durante una visita alla base aerea di Hualien. Tre giorni dopo il suo giuramento, infatti, navi da guerra e aerei da combattimento hanno circondato Taiwan durante le esercitazioni che la Cina ha detto essere una prova delle sue capacità di impadronirsi dell'isola che rivendica come parte del suo territorio. (il Dolomiti)