«No al riarmo»: in diecimila nell’altra piazza della capitale
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Correva il rischio di rimanere schiacciata dalle adesioni trasversali arrivate alla manifestazione di Piazza del Popolo e lo svantaggio mediatico che ne conseguiva. Invece alla fine sono arrivati in 10mila a piazza Barberini, alla mobilitazione indetta tra gli altri da Rifondazione comunista, Potere al popolo, Arci e Usb per smarcarsi dalla ambiguità del palco di Michele Serra e dare il «no al riarmo» come parola d’ordine di una campagna pacifista. (il manifesto)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Ci sono sicuramente dei professionisti della politica che guardano oltre, ma noi, molti come me e come la maggior parte di voi cittadini comuni, siamo consapevoli che se un'Europa unita non riprende il suo cammino il nostro destino futuro e quello dei nostri figli non sarà garantito perché è in corso uno scontro globale". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il leader di Democrazia Sovrana Popolare ha radunato i suoi sostenitori alla bocca della Verità con la partecipazione di Roberto Vannacci in una giornata in cui la Capitale è teatro di tre dimostrazioni. (Virgilio Notizie)
Il numero ufficiale che hanno scelto è stato «50mila». Forse un pizzico alto, come capita in ogni manifestazione. Ma erano davvero tanti ad avere riempito piazza del Popolo sabato 15 marzo, chiamati da Michele Serra e da Repubblica, il suo quotidiano, a battere un colpo per sentirsi europei. (Open)
Così il leader di Azione Carlo Calenda a Piazza del Popolo per la manifestazione ‘Una piazza per l’Europa’. I valori europei? L’Unione Europea nasce come comunità per mettere in comune gli eserciti dei paesi europei, si chiamava Comunità europea di difesa, e De Gasperi ne era il più grande sostenitore”. (LAPRESSE)
Per il riarmo e anche per il pacifismo. Una babele di bandiere. (il Giornale)
Matteo Nardone / ipa-agency.net (Avvenire)