‘Le Déluge’, l’intervista al regista: Gianluca Jodice

LOCARNO1792, Parigi. 2024, Locarno. Le Déluge di Gianluca Jodice – che racconta gli ultimi giorni di Maria Antonietta e Luigi XVI (Melanie Laurent e Guillaume Canet) – ha aperto Locarno77: è una co-produzione italo-francese. Gianluca, con questo film si misura con il cinema europeo: per il cinema italiano presente esistono possibilità e senso europeo del racconto su grande schermo, o si tratta solo di sparuti casi? E, in questo discorso, quanto può incidere il supporto di una figura come Paolo Sorrentino, tra i tuoi produttori associati? Se facciamo un discorso produttivo, non essendo io produttore, rischierei di dire cose che sono un po’ sulla bocca di tutti, quindi rispondo dicendo che tu puoi fare i film che riesci a immaginare, se non riesci a immaginare al di là dei dieci metri dopo casa tua non lo puoi fare. (Cinecittà News)

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Si esprime così Guido Curto, direttore del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, ospite del 77° Festival di Locarno che ha inaugurato con Le Déluge di Gianluca Jodice. «Le Residenze Sabaude sono per il Piemonte quello che la moda di Armani rappresenta per l’Italia: sono eleganti, sobrie e rappresentano nel migliore dei modi il nostro territorio». (Corriere della Sera)

Luigi XVI e Maria Antonietta vengono condotti alla Tour du Temple dove verranno rinchiusi in attesa del processo che poi li condurrà alla morte. Lo scorrere dei giorni fa emergere i diversi atteggiamenti nei confronti di quanto sta accadendo evidenziando i caratteri di ognuno. (MYmovies.it)

LOCARNO. (La Stampa)

Le déluge, gli ultimi giorni di Luigi XVI nel privato oltre la storia

Il film ha aperto la 77esima edizione del Locarno Film Festival. (ComingSoon.it)

Comunque vada sarà un successo. Re Luigi XVI e Maria Antonietta, alias Guillaume Canet e Melanie Laurent , hanno ottenuto il Campari Excellent Award che gli fa meritare una stella sulla «walk of fame» di Locarno e l'applauso di piazza per il film che ha ufficialmente aperto il festival. (il Giornale)

Si comincia. Con il meteo indeciso se massacrare i festivalieri con un calore devastante o annichilirli con piogge torrenziali, spesso nella stessa giornata. (il manifesto)