Natale a Damasco: dilagano le proteste della comunità cristiana in Siria

Un albero di Natale dato alle fiamme in un piccolo villaggio presso la città di Hama nelle ultime ore innesta manifestazioni spontanee tra la comunità cristiana nella capitale. Ancora a Hama sono state distrutte le croci nel cimitero cristiano e un gruppo di guerriglieri ha sparato con i mitra nella cattedrale greca-ortodossa. «Difendiamo i diritti dei cristiani», scandisce la folla a Bab Tuma, il quartiere cristiano nella città vecchia di Damasco, dove la gente si dirige protestando verso il Patriarcato ortodosso di Bab Chargi. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

Migliaia di persone sono scese in strada nei quartieri cristiani di Damasco per protestare contro l’incendio di un albero di Natale a Souqaylabiya, vicino ad Hama, quarta città della Siria. «Chiediamo che i diritti dei cristiani siano rispettati», cantano i manifestanti, mentre marciano per le vie della capitale. (Open)

Sono gli auguri di buone feste ai cristiani dei jihadisti “buoni”, quelli ripuliti da Abu Muhammad Al Jolani, l’ex tagliagole che ora si è un po’ tagliato la barba e, rovesciato il sanguinario regime siriano di Bashar al-Assad, si appresta a stabilire proficue relazioni diplomatiche con i Paesi occidentali. (Nicola Porro)

Siria, incendiato un albero di Natale nel distretto cristiano di Hama, proteste a Damasco L’episodio ha scatenato le proteste dei residenti, la maggior parte di religione cristiana, che hanno reagito organizzando sit in e manifestazioni per chiedere al nuovo governo di prendere provvedimenti per proteggere le minoranze religiose. (Fanpage.it)

Siria, albero di Natale dato alle fiamme: proteste a Damasco

A dirlo al telefono con La Stampa è il vescovo monsignor Hanna Jallouf, vicario apostolico per i cattolici di rito latino. «Le chiese di Aleppo illuminate e ornate per Natale sono segni di speranza per il futuro della Siria (La Stampa)

Siria, cristiani protestano a Damasco dopo incendio albero di Natale (Liberoquotidiano.it)

A bruciare l'abete ad Al-Suqaylabiya alcuni uomini armati uzbeki. Sit-in e manifestazioni nella capitale Immagini d'archivio (LAPRESSE)