Debito pubblico a settembre ancora in rialzo, malgrado il boom delle entrate fiscali
Il debito pubblico italiano sale anche nel mese di settembre, pur di poco. Segna +700 milioni a 2.962,3 miliardi di euro. Il dato è frutto di un fabbisogno mensile di 25,273 miliardi, compensato parzialmente dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro per 24,9 miliardi. Altri 330 milioni sono stati l’incremento dovuto alla rivalutazione dei titoli legati all’inflazione, alle variazioni del tasso di cambio e agli scarti di emissione. (InvestireOggi.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 0,4 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,3 miliardi. fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (25,5 miliardi) ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (24,9 miliardi, a 40,3). (Italia Oggi)
Il fisco da solo segna maggiori versamenti per 27,9 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2023, con una crescita del 6,5%, mentre il gettito contributivo frutta 5,5 miliardi in più crescendo del 2,9%. (Tuttosport)
Nei primi nove mesi del 2024, l’erario ha registrato un incremento significativo delle entrate, con un totale aggiuntivo di 33,5 miliardi di euro. Questa crescita del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2023 rappresenta non solo un segno di ripresa economica, ma anche il frutto di una gestione fiscale accurata e mirata. (Nuove Cronache)
Aumenta la corsa del debito pubblico italiano. Questo dato riflette l’impatto delle nuove emissioni obbligazionarie necessarie per finanziare il fabbisogno pubblico, ma potrebbe anche essere influenzato da un contesto economico internazionale complesso, che aumenta i costi di servizio del debito che è arrivato, a settembre scorso, a quota 2.962,3 miliardi, confermando la tendenza di espansione sostenuta osservata negli ultimi anni. (Unimpresa - Unione nazionale di imprese)