Roberto Vecchioni, le parole sulla morte del figlio: “Anche io ho le mie colpe”
Il dolore della perdita di un figlio non si può superare. Si può cercare di andare avanti, come meglio si può, aggrappandosi alle piccole gioie quotidiane. Lo sa bene Roberto Vecchioni, che a quasi due anni di distanza dalla morte del figlio Arrigo, si è confessato a cuore aperto sulle circostanze che hanno portato al suo suicidio. Roberto Vecchioni, l'amore con la moglie Daria lungo 43 anni Una confessione a cuore aperto sui suoi grandi successi, sulle canzoni più intime, ma anche sulla sua vita privata e sulla straziante perdita del figlio Arrigo: Roberto Vecchioni si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera, parlando anche del legame con Daria Colombo, alla quale è legato da 43 anni. (DiLei)
Se ne è parlato anche su altre testate
Sono gemelle ma molto diverse, una alta e bionda, l’altra piccola e bruna. Due Babbi alti tre metri ci accolgono in giardino, per la gioia di Amelia e Adelaide, le splendide nipotine nate dalla figlia Carolina. (Corriere della Sera)
Roberto Vecchioni si racconta e lo fa in una lunga intervista al Corriere della Sera. La malattia mentale viene ancora affrontata come una vergogna; invece se ne deve parlare. (Liberoquotidiano.it)
Roberto Vecchioni: “Mia moglie non si dà pace e io piango. Ho le mie colpe per la morte di Arrigo” In un’intervista al Corriere della Sera, il cantante ha raccontato alcuni episodi personali, dall’orgoglio per le sue figlie alla perdita devastante del figlio (Dire)
"Prima di ogni operazione, al polmone, al rene, alla prostata, al cuore, lei mi ha sempre fatto coraggio, “cosa vuoi che sia?”. Sono sempre entrato in sala operatoria ride… (L'HuffPost)
«Durante il giorno mi faccio forza, anche per mia moglie. Inoltre lavoro moltissimo, ma qualche notte, quando Daria dorme mi ritrovo a piangere, lei non si dà pace e così è da oltre un anno», ha spiegato il cantautore, che ammette: «Non avevamo mai pensato al suicidio. (Vanity Fair Italia)
La genesi di ‘Luci a San Siro’ (compresa la versione cantata nel 1971 da Rossano intitolata ‘Ho perso il conto’), l’amore a bordo della 600 grigio topo della canzone, che parla della montagnetta e non dello stadio, una serata movimentata a Milano (Rolling Stone Italia)