Iraq, un paese nel caos: Quali lezioni sono state apprese 20 anni dopo la caduta di Saddam Hussein?
"Il popolo degli Stati Uniti e i nostri amici e alleati non vivranno alla mercé di un regime fuorilegge che minaccia la pace con armi di sterminio di massa", annunciò l'allora Presidente degli Stati uniti George W. Bush dallo Studio Ovale della Casa Bianca il 20 marzo 2003, quando le forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti iniziarono la loro offensiva in Iraq. Il loro obiettivo era distruggere le armi di distruzione di massa dell'Iraq e abbattere il governo dittatoriale del presidente Saddam Hussein (Euronews Italiano)
La notizia riportata su altre testate
Il 20 marzo di venti anni fa aveva inizio la criminale e illegale aggressione e occupazione militare dell’Iraq, guidata da Usa e Gran Bretagna, alla quale i nostri governi si sono accodati, “fondata” e “giustificata” sulla menzogna delle inesistenti “armi di distruzione di massa” del regime irakeno, sbandierata – tra l’altro – con l’ormai iconica fialetta fake da Colin Powell, Segretario di Stato di George W. (Il Fatto Quotidiano)
Nel video celebrativo c’è anche qualche volto noto. “Ritornare a quei giorni aiuta anche a capire il presente” spiega Bergamaschi, oggi più che mai impegnato nella diplomazia per quanto concerne il fronte ucraino, con lo scacchiere che però è internazionale e coinvolge tante potenze in campo e non soltanto Russia e Ucraina. (OglioPoNews)
Mancavano poche ore a mezzanotte del 20 marzo 2003, quando le televisioni statunitensi interruppero improvvisamente le trasmissioni per mandare in onda il discorso del presidente George W. Bush che annunciava l’avvio delle operazioni contro l’Iraq di Saddam Hussein (L'INDIPENDENTE)
Quello che è successo il 20 marzo 2003 non è stato un «errore». Vent'anni fa gli Usa e i loro alleati invadevano l'Iraq basandosi su bugie e prove palesemente false, denunciate all'epoca dal movimento pacifista globale. (Jacobin Italia)
Ah, sì, nel mentre ci sono stati morti incalcolabili, ma quelli evidentemente sono secondari, anzi, “necessari per i valori democratici”. Ad ogni modo, sui libri di storia contemporanea la guerra è stata consegnata ai posteri in estrema sintesi. (IlSudEst)
Vent'anni dall'invasione in Iraq, il filosofo Walzer: "Gli Stati Uniti non hanno imparato nulla da quelle lezioni" dal nostro corrispondente Paolo Mastrolilli Il filosofo Michael Walzer (la Repubblica)