Strage di Paderno, il ragazzo al pm: "Provavo malessere". Ma era "lucido". Nessun movente. I nonni: "Compassione"

Altre morti causate senza apparente motivo, senza un "movente tecnicamente valido dal punto di vista giudiziario", dopo l'omicidio di Sharon Verzeni. Stavolta una strage tra le mura domestiche compiuta da un 17enne, a detta di conoscenti e amici "tranquillo e senza particolari problemi", solo un po' riservato. "Provavo un malessere, mi sono sentito estraneo rispetto al mondo, un altro rispetto a tutti e ci pensavo da un po' ad uccidere", ha messo a verbale il ragazzo, che ha accoltellato a morte il padre, la madre e il fratello di 12 anni. (Tiscali Notizie)

Ne parlano anche altre testate

È un racconto agghiacciante, quello della strage di Paderno Dugnano (Milano) che arriva dalle parole dell’unico responsabile. Gli stessi nei quali si sono consumati i massacri di famiglia più noti della storia italiana degli ultimi 50 anni. (Virgilio Notizie)

La confessione del 17enne che ha ucciso padre, madre e fratello minore a Paderno Dugnano, nel Milanese, conferma che il gesto è stato lucido e, almeno per il momento, senza movente. Tre colpi “nella zona del collo”, per uccidere rapidamente “perché non volevo che soffrissero”, ha confessato il giovane lunedì pomeriggio davanti agli inquirenti, come riporta il Corriere della sera. (Il Fatto Quotidiano)

Il 17enne che ha sterminato la propria famiglia - padre, madre e fratello di 12 anni - nella notte di passaggio tra agosto e settembre continua a ripetere a chi lo incontra lo stesso stupore per il gesto che ha compiuto: "Vivevo questo disagio, un'angoscia esistenziale, ma non pensavo di arrivare a uccidere, non mi so spiegare cosa mi sia scattato quella sera, purtroppo è successo". (RaiNews)

Infine il padre. Ed è qui che si sarebbe consumato il delitto più cruento. (Liberoquotidiano.it)

"Non c'è stata premeditazione" nella strage di Paderno Dugnano, in cui un 17enne ha ucciso il fratellino, la madre e il padre. Ne è convinto l'avvocato dell'omicida, reo confesso. Rinchiuso nel centro di prima accoglienza del carcere Beccaria di Milano, il ragazzo inizia ad aprirsi con gli psicologi su quanto commesso. (TGLA7)

Supplenze, saranno 155mila a dicembre Come riporta Lapresse, Valditara ha parlato così del grosso numero di supplenti di cui si sta parlando in questi giorni: “È una polemica strumentale. (Tecnica della Scuola)