Arcangelo Correra morto a Napoli, graffiti per il baby rapinatore Luigi Caiafa

Arcangelo Correra morto a Napoli, graffiti per il baby rapinatore Luigi Caiafa
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INTERNO

A Napoli, la tragica vicenda di Arcangelo Correra, il giovane di 18 anni ucciso con un colpo di pistola al petto, ha scosso profondamente la città. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Arcangelo avrebbe sfidato il suo amico Renato Caiafa, brandendo una pistola, a sparargli. "Spara! Sparami qui! Vediamo se sei capace", avrebbe detto Arcangelo, mostrando il petto in segno di sfida. Renato, accettando la provocazione, ha premuto il grilletto, causando la morte dell'amico. La scena, avvenuta in una piazzetta del centro storico di Napoli, ha lasciato tutti i presenti attoniti e sconvolti.

Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha deciso di affrontare la questione dei graffiti e degli altarini dedicati a Luigi Caiafa, il baby rapinatore, nel comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza. Questi simboli, che offendono l'estetica di mura e palazzi e la sensibilità di cittadini e viaggiatori, devono essere rimossi. La decisione del prefetto è motivata dalla necessità di contrastare l'influenza della camorra e di ripristinare il decoro urbano.

Nel frattempo, lo zio di Arcangelo Correra ha lanciato un appello attraverso una lunga lettera consegnata a Fanpage.it, chiedendo a chiunque sappia qualcosa di parlare. Oggi pomeriggio si celebreranno i funerali del giovane, un momento di dolore e riflessione per la comunità napoletana.

La vicenda di Arcangelo Correra e Luigi Caiafa mette in luce la pericolosità del gioco con le armi e la tragica realtà di una città dove la criminalità organizzata continua a esercitare la sua influenza.