CASO HOTEL SELVA DI CADORE: LA REAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ROBERTO PADRIN
BELLUNO «L’ospitalità di un territorio che crede fortemente nel turismo non può essere intaccata da singoli episodi – da verificare e dimostrare – di discriminazione. Lo scenario delle Dolomiti bellunesi sia di stimolo a farsi portatori e amplificatori di bellezza». Così il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, nel leggere il lancio di agenzia relativo a una struttura ricettiva di Selva di Cadore che avrebbe – condizionale d’obbligo fino a verifica completa della faccenda – respinto un gruppo di israeliani come turisti non ben accetti. (Radio Più)
Ne parlano anche altre testate
Un hotel nella provincia bellunese avrebbe rifiutato la prenotazione di alcuni clienti israeliani. Volevano prenotare su Booking un soggiorno sulle Dolomiti ma l'albergo avrebbe declinato la loro proposta in quanto "responsabili di genocidio, non sono clienti ben accetti nella nostra struttura". (Secolo d'Italia)
BELLUNO. “Israeliani responsabili di genocidio”, turisti rifiutati da un hotel sulle Dolomiti, interviene Zaia: “Sono profondamente turbato e allibito. Sulla vicenda dei turisti israeliani rifiutati in un hotel nel Bellunese è intervento anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: “Da secoli, siamo un popolo aperto al mondo e rispettoso delle identità altrui. (il Dolomiti)
Un nuovo caso di rifiuto verso turisti israeliani in Veneto. Questa volta è accaduto in una struttura ricettiva del Cadore, a pochi mesi da un episodio simile avvenuto a luglio. (Sky Tg24 )
Per la seconda volta in pochi mesi, dopo un episodio analogo registrato lo scorso luglio, da una struttura ricettiva del Cadore giunge un messaggio di rifiuto all’accoglienza di turisti israeliani. (Radio Più)
Non sono mancate le reazioni del comparto alberghiero nazionale e provinciale, che hanno denunciato compatti quanto accaduto a Selva di Cadore, ritenendo deplorevole il nuovo caso di antisemitismo avvenuto nel Bellunese. (Corriere Delle Alpi)
Con queste parole, un hotel del Cadore, incastonato nella cornice delle Dolomiti bellunesi, ha chiesto a una coppia israeliana di cancellare la prenotazione effettuata dall'1 al 3 novembre presso la propria struttura. (il Giornale)