Iwao, 88 anni, l'eterno condannato a morte. Da 44 anni "aspetta" il boia

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Avvenire ESTERI

ANSA Siamo tutti condannati a morte. Ma non condannati a trascorrere i giorni della nostra vita nell’attesa opprimente che lo Stato decida della nostra sorte. È più disumano essere uccisi per sentenza a 44 anni o essere tenuti ostaggio dai tribunali per altri 44, sapendo che ogni giorno potrebbe essere quello dell’impiccagione? «Da così tanto tempo combattiamo una battaglia che sembra infinita», ha detto ai giornalisti Hideko Hakamada, 91 anni, sorella di Iwao, 88. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Si tratta di una sentenza clamorosa, seppur non del tutto inaspettata, che sta facendo parlare il Giappone su una delle sue vicende di cronaca più celebri degli ultimi decenni. Quando è stato condannato a morte, aveva 32 anni. (La Stampa)

Roma, 26 set. - Iwao Hakamada ha 88 anni, 46 dei quali li ha trascorsi nel braccio della morte di una prigione giapponese, rischiando di essere portato ogni giorno, senza preavviso, nella sala delle impiccagioni. (Il Sole 24 ORE)

ANSA (Avvenire)

Grazie al riesame, però, sono cadute tutte le accuse del quadruplice omicidio che ha ribaltato una condanna ingiusta ma che gli ha fatto trascorrere oltre mezzo secolo nel "braccio della morte". (il Giornale)

Cavallerizzo è il simbolo dell’instabilità di un’intera regione e di tutto un Paese, di una terra segnata dalla precarietà, dai continui abbandoni e dagli interventi emergenziali e mai risolutivi. Cavallerizzo, piccolo paese che muore, luogo periferico e marginale, è in realtà il mondo. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

A 88 anni Hakamada è stato assolto in uno dei casi giudiziari più controversi della storia giapponese. Il tribunale distrettuale di Shizuoka ha emesso oggi una sentenza che ribalta la condanna a morte ricevuta nel 1968 per l'omicidio di una famiglia. (Corriere della Sera)