Lucio Corsi: “All’Eurovision niente fuochi d’artificio. Volevo essere un duro? Non l’ho scritta per Sanremo”
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Da piccolo i miei mi fecero vedere i Blues Brothers: lì mi si è aperto un mondo. In quel film il musicista è un supereroe, e io volevo vivere così. Lucio Corsi, rappresentante dell’Italia al prossimo Eurovision Song Contest – “Porterò la stessa idea vista a Sanremo” –, è stato ospite in radio a Deejay Chiama Italia. La chiacchierata con Linus e Nicola tocca diversi temi: dal fantomatico Festival di Vita da Carlo a quello vero – “Volevo essere un duro non l’ho scritta per l’Ariston” – fino al nuovo singolo Sigarette (più in basso il testo e il significato) e al nuovo album, omonimo del brano sanremese. (Radio Deejay)
Se ne è parlato anche su altri giornali
LO spiega a Fanpage, in un'intervista, il cantautore maremmano che rappresenterà l'Italia a Basilea, al posto di Olly, vincitore del Festival con Balorda Nostlagia, che però ha preferito non partecipare, lasciando spazio proprio a lui che ha pubblicato il nuovo album in cui sono incluse sia la canzone di Sanremo che Tu sei il mattino. (Fanpage.it)
Venerdì 21 marzo dalle 12 Lucio Corsi è ospite di Due come noi per presentare a Rosaria Renna e Filippo Firli il suo nuovo album “Volevo essere un duro”. (Radio Monte Carlo)
Con la hit sanremese, che si aggira intorno ai 30 milioni di stream su Spotify, è arrivato il Disco d'oro, il primo in dieci anni di carriera. Voleva essere un duro e alla fine lo è diventato: «Ma non è vero», prova a minimizzare lui. (ilmessaggero.it)
Lucio Corsi ha conquistato Sanremo (e dal 13 al 17 maggio sarà il turno di Eurovision a Basilea) cantando che voleva essere un duro, ma in realtà è un tipo molto più tosto di quello che appaia. Non lasciatevi ingannare dalla magrezza e dagli abiti vintage del cantautore toscano: la sua naturale poesia e la sua scrittura sono state affinate da anni di gavetta, suonando ovunque, dalla strada ai localini, con gli stessi amici sin dai tempi del liceo. (Avvenire)
Zaino in spalla, pantaloni gialli, cappello da cowboy americano in testa, una giacchetta stretta a rigoni e l’immancabile sciarpetta arcobaleno, Lucio Corsi arriva sul palchetto allestito in una sala dei Bagni Misteriosi di Milano con la felicità negli occhi. (La Stampa)
Nel suo quarto disco Lucio Corsi ha lasciato popolare le sue canzoni di persone nuove, di anime alla ricerca di amori e amicizie, tra la crudeltà apparente di Ivan Graziani e il Rocky Horror Picture Show (Rockit)