Mafia nigeriana, trentuno arresti a Ferrara. Il boss del clan è un dj

Salvini: "Complimenti alla magistratura". "Colpo alla mafia nigeriana tra Torino e Ferrara, alla faccia del Pd che negava il problema e nella città emiliana parlava addirittura di 'percezioni sbagliate' dei cittadini.

Così il questore di Ferrara Cesare Capocasa ha commentato l'operazione 'Signal' che ha portato a 31 misure di custodia cautelare in carcere.

Lo scrive il Gip di Bologna Gianluca Petragnani Gelosi, nell'ordinanza di custodia cautelare per 31 persone nell'ambito di un'inchiesta sulla mafia nigeriana, con vertici a Ferrara. (il Resto del Carlino)

Su altre fonti

In azione dalle prime ore dell'alba oltre duecento agenti delle Squadre Mobili, che hanno eseguito diverse misure cautelari, molte delle quali in carcere. L'organizzazione era articolata in varie cellule locali, dette "Deck" ed era specializzata nello spaccio di sostanze stupefacenti e nello sfruttamento della prostituzione. (L'Unione Sarda.it)

Altri tentativi li fece “contattando al telefono la Dia di Bologna e incontrando il ministro Minniti”.Fatti che “credevo avessero contribuito a smuovere le cose per avviare le indagini bloccate dal diniego alle intercettazioni telefoniche”. (Estense.com)

Tra queste va menzionata l’unica assurta al rango effettivo di associata, Aisha Osayandse, il cui compito era controllare il racket della prostituzione. (Il Primato Nazionale)

Una delle peculiarità dell’articolazione torinese dell’associazione era rappresentata dal ruolo delle donne, le quali venivano affiliate mediante rapporti sessuali di gruppo ed assumevano l’appellativo di “Queen” o “Belle”. (CasertaNews)

In manette anche Peter Shellu ed Emiowele Endurance, altri due luogotenenti padovani e Akibege Favour detto «Popori» gravitante nella zona di Vicenza. Trentuno misure di custodia cautelare sono state eseguite mercoledì, cinque degli arrestati risiedevano o comunque gravitavano tra Padova, Vicenza e la provincia di Venezia. (Corriere della Sera)

Per l'SKdi Vicenza vorrà dire probabilmente molti anni di carcere, ma forse anche la scappatoia da una fine peggiore. Uno di loro è appunto "Popori", questo il nome con cui era conosciuto, residente nel capoluogo berico assieme alla famiglia. (VicenzaToday)