Banche, basta con le fusioni che allontanano gli istituti dai territori
Bruno Villois 28 novembre 2024 Lo scenario bancario italiano ha iniziato la settimana con un improvviso lancio di un Ops, per ora virtuale, da parte della seconda banca nostrana, Unicredit, sulla terza, Banco Bpm. L’ipotetica offerta di scambio di azioni che porterebbe alla fusione tra i due istituti presenta molteplici lacune, la più grave è quella che Orcel, Ceo di Unicredit, si è scordato di stabilire un contatto con il suo pari livello di Bpm, Castagna, per capire se ci fossero le condizioni per procedere ad un accordo che non fosse ostile, come chiaramente si è rivelato. (Liberoquotidiano.it)
La notizia riportata su altri giornali
"Noi siamo bianchi perché siamo perbene, ma sicuramente non siamo cavalieri in queste operazioni per un motivo molto semplice: abbiamo una quota di mercato talmente elevata che non possiamo fare nessuna operazione in Italia", ha detto Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, sugli ultimi sviluppi del risiko bancario. (la Repubblica)
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4' di lettura Non ci sta, Giuseppe Castagna. Mentre studia le possibili contromosse, il ceo di BancoBpm rimanda indietro con forza la proposta di scambio di UniCredit. Lo fa firmando una lettera rivolta ai dipendenti in cui ribadisce i messaggi contenuti nella nota approvata il giorno prima dal Cda della banca, che all’unanimità – e in via preliminare – ha rigettato la proposta di UniCredit, i cui termini sono definiti «inusuali». (Il Sole 24 ORE)
Andrea Orcel che vuol fare decantare le fibrillazioni diffuse negli ambienti governativi, economici e finanziari, accese con l’ops lanciata lunedì 25 da Unicredit su Bpm e Anima, sotto traccia prova a tastare il terreno con i soci di Piazza Meda. (ilmessaggero.it)
Nessun intervento su Banco Bpm, l’operazione UniCredit-Commerzbank vista dal «significato strategico, può essere una leva che attiva la cooperazione in termini di fusioni e acquisizioni», ma anche Eurobond come strumento per costruire l’integrazione europea. (La Stampa)
Al vaglio anche un dividendo straordinario o la cessione di asset come mosse anti-Unicredit. Il mercato continua a differenziare i titoli di piazza Gae Aulenti e dell’istituto target (Milano Finanza)