“The Brutalist” contiene due film. Il secondo non è all’altezza del primo
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Se ne è parlato anche su altri media
In seguito alla visione di The Brutalist, opera terza di Brady Corbet, si è verificato un fatto assai strano nella redazione di CineFacts.it. #articoli (CineFacts)
Se in questi giorni avete seguito la discussione sulla Mostra del Cinema di Venezia, sapete che i critici hanno già deciso il film che vincerà il Leone d’oro: è The Brutalist di Brady Corbet, descritto con aggettivi quali “monumentale” e “capolavoro” da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di assistere alla prima andata in scena nella Sala del Lido. (Rivista Studio)
La sua lunghezza, di circa 3 ore e mezza, è però funzionale allo sviluppo della vicenda, che riporta decenni di vita di un architetto ungherese, personaggio di finzione, sopravvissuto all'Olocausto. (Radio Italia)
Per capirci, in poche righe: l’architetto László Toth nel ‘47 arriva in America dove sarà raggiunto dalla moglie Erzsébet e dalla nipote, che è voce narrante a inizio e fine film, prima da un campo di concentramento e infine dalla prima Biennale architettura del 1980. (Elle)
The Brutalist è un film di produzione americana e ambientato in parte a Budapest e negli Stati Uniti e in parte proprio a Carrara. (La Voce Apuana)
Brady Corbet è riuscito a fare una cosa rara: un grande film in cui l’architettura è al centro e come protagonista c’è un architetto, interpretato da Adrien Brody, una figura ispirata a Breuer, Kahn e Rudolph. (Domus IT)