Nuove police di moderazione dei contenuti su Meta, valutazione d’impatto all’Ue
Meta ha presentato alla Commissione europea una valutazione d'impatto sulle sue politiche di moderazione dei contenuti. Musk ha annunciato ieri, 7 gennaio, di voler modificare la police di fact checking. Lo si apprende da fonti Ue. Le novità su Facebook e Instagram La mossa arriva dopo che nella giornata di ieri il Ceo di Meta, Mark Zuckerberg, aveva annunciato un passo indietro sulla politica di fact-checking per avvicinarsi a un modello basato sulle "note della community" simile a quello usato da Elon Musk per X. (Italia Oggi)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Ora alcune delle organizzazioni esterne che fornivano il servizio al colosso stanno cercando di capire se saranno in grado di far fronte al buco che lascerà nelle loro finanze. (WIRED Italia)
Prima dell'annuncio di Mark Zuckerberg di martedì queste esternazioni avrebbero violato gli standard della community di Facebook e Instagram. «I cinesi? Responsabili della diffusione della pandemia di Covid». (Corriere della Sera)
Si cita, in particolare il gruppo “P95 spenders”, ovvero quegli inserzionisti che spendono più di 1.500 dollari al giorno e che sarebbero stati dispensati dai controlli sulla pubblicità. (Il Fatto Quotidiano)
Torneremo alle nostre radici e ci concentreremo sulla riduzione degli errori, sulla semplificazione delle nostre politiche e sul ripristino della libertà di espressione“. (Radio Radio)
Bruxelles – Mentre l’Ue è alle prese con le ingerenze sempre più sfacciate del proprietario di X, Elon Musk, nella politica interna degli Stati membri, la pugnalata alle spalle che non ti aspetti. Puntando il dito contro il vecchio continente, dove “un sempre crescente numero di leggi istituzionalizzano la censura”. (EuNews)
Mark Zuckerberg ha annunciato che Facebook e Instagram, per il momento solo negli Stati Uniti, non avranno più un loro sistema di fact-checking. “Le piattaforme saranno ancora obbligate a un impegno proattivo in Italia, ma in dubbio è il ruolo di queste aziende nel controllo delle notizie”, commenta l’avvocato Ernesto Belisario a Sky tg24 Insider (Sky Tg24 )