"Hanno avuto milioni segreti esentasse". L'ira dei cittadini su Carlo III e William
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Proprio mentre il governo Starmer presenta una manovra finanziaria da 40 miliardi di sterline per risanare il bilancio economico del Paese, un’inchiesta del programma “Dispatches” di Channel 4 e del Sunday Times porta alla luce i guadagni milionari della royal family. Grazie ai Ducati di Lancaster e di Cornovaglia Re Carlo III e il principe William avrebbero intascato milioni quasi senza dover pagare tasse. (il Giornale)
Su altri media
Due imperi immobiliari capaci di generare milioni ‘segreti’ per la monarchia britannica, in primo luogo per re Carlo III e l’erede al trono William, grazie alle proprietà più diverse sparse in tutto il Regno Unito. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La famiglia reale - evidenzia l'inchiesta - fa pagare il diritto di attraversare i fiumi, scaricare merci sulle spiagge e far passare cavi, gestire scuole e associazioni di beneficenza e persino scavare tombe. (Vanity Fair Italia)
Una nuova inchiesta esplosiva condotta dal The Sunday Times e dal programma d’inchiesta Dispatches ha puntato i riflettori su come re Carlo e il principe William stiano guadagnando milioni di sterline grazie a proprietà pubbliche, da ospedali a trasporti, con un impatto economico importante e non privo di controversie. (Grazia)
Il giro d'affari frutterebbe alla Corona circa 33 milioni di euro l'anno. Un'inchiesta del Sunday Times e del programma Dispatches di Channel 4 mette sotto accusa re Carlo e suo figlio William, il principe erede al trono d'Inghilterra. (ilmessaggero.it)
Una tempesta mediatica e finanziaria si è abbattuta con forza sulla famiglia reale britannica, mettendo in particolare sotto i riflettori Re Carlo e il principe William. Un’inchiesta scatena i tabloid londinese contro la Famiglia Reale: nel mirino il Principe del Galles William e Re Carlo. (L'Eco Del Litorale)
Ci sono voluti anni di inchieste e di battaglie per vincere le resistenze e superare l’attività di lobby che la stessa regina Elisabetta II aveva condotto con il parlamento per coprire i numeri. (Il Fatto Quotidiano)