Vittorio Feltri e la frase sui ciclisti, chieste le dimissioni: il giornalista risponde e torna all'attacco

Vittorio Feltri e la frase sui ciclisti, chieste le dimissioni: il giornalista risponde e torna all'attacco
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Virgilio Notizie INTERNO

Dalle polemiche alla bufera. La frase di Vittorio Feltri sui ciclisti che gli piacciono “solo se investiti” ha suscitato l’indignazione di molti, in particolare tra le associazioni dei familiari delle vittime della strada e gli appassionati di ciclismo. Sono state annunciate querele e richieste di dimissioni dal Consiglio regionale lombardo, alle quali il giornalista risponde ribadendo quanto detto. (Virgilio Notizie)

Ne parlano anche altre testate

Le parole di Vittorio Feltri sui ciclisti "sono un insulto a una città come Milano, che non bisogna tollerare, e lo voglio dire con chiarezza, perché dietro ci sono vite, persone, speranze, ideali, sogni di futuro". (La Repubblica)

Le dichiarazioni rilasciate ieri dal direttore editoriale de Il Giornale Vittorio Feltri («I ciclisti? Mi piacciono solo quando vengono investiti») hanno generato una profonda indignazione nel mondo del ciclismo e di chiunque, ogni giorno, utilizzi la bicicletta per dare sfogo alla propria passione sportiva, piuttosto che come mezzo di trasporto. (Il T Quotidiano)

Feltri (foto LaPresse) Ma per favore. Prendetevela con le scelte degli amministratori locali, che con poche eccezioni (grazie per i segnali che stai dando, sindaco Lepore di Bologna) governano le nostre città come se tutto ruotasse attorno all'auto privata, fermi immobili agli Anni Settanta. (Today.it)

Feltri: "Non chiedo scusa". Il silenzio del governo e i distinguo della Federciclismo

"Parole che sono macigni, e che con fatica riportiamo. E davanti alle quali non si può restare indifferenti", fa sapere l'Associazione in una nota, dove dichiara: "L'associazione Gabriele Borgogni si batte da anni per la sicurezza stradale, per la cultura della legalità, e non può tollerare che un giornalista, un politico, un uomo pubblico, si permetta di pronunciare parole che prima di tutto sono contro la vita, bene inviolabile e costituzionalmente riconosciuto. (055firenze)

Sono disegnate sull’asfalto senza criterio e la loro mancanza di logicità non fa altro che acuire il convincimento, in chi adopera la bicicletta per muoversi o anche il monopattino, di non dovere osservare alcuna basilare norma stradale, come – e menziono quella più terra terra il rispetto della precedenza». (Open)

Molti ma non tutti, evidentemente: dal suo partito, dal governo e dalla premier Giorgia Meloni solo silenzio. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia in Lombardia e direttore editoriale del Giornale aveva pronunciato la frase “I ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti“ aggiungendo a mezza bocca “allora mi diverto”, parole che hanno indignato buona parte dell’opinione pubblica nel mondo dell’informazione, della politica e del ciclismo. (Bikeitalia)