Meloni incontra le big tech: in ballo gli investimenti in Italia

Startup, data center, collaborazioni con università italiane: c’è un interesse a 360 gradi, secondo fonti italiane, dai ceo di Alphabet, Motorola e OpenAI per il nostro tessuto produttivo e formativo. È quanto sarebbe emerso durante gli incontri che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto ieri a New York con le figure apicali di alcuni dei principali player tecnologici statunitensi. Gli interessi delle big tech nell’economia italiana Da Sundar Pichai di Alphabet a Greg Brown di Motorola, passando per Sam Altman di OpenAI (che tra l’altro sarà il 26 settembre a Torino, dove terrà un intervento all’Italian Tech Week), i rappresentanti delle big tech hanno ribadito alla premier, a margine della 79ma Assemblea Generale della Nazioni Unite, “la volontà di investire nel nostro paese”, sviluppando tecnologia e intelligenza artificiale e fornendo alle imprese interessate il loro know how. (CorCom)

Ne parlano anche altre testate

"Il nostro obiettivo, di fronte di decine di migliaia di persone che affrontano viaggi disperati per entrare illegalmente in Europa, è garantire prima di tutto il loro diritto a non dover emigrare, a non dover recidere le proprie radici semplicemente perché non hanno altra scelta. (Civonline)

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Sul Libano credo che la grande sfida sia arrivare a un cessate il fuoco, la de-escalation. Mi preoccupa la situazione, ci siamo occupati della sicurezza dei nostri soldati e qui alle Nazioni unite stiamo chiedendo di concentrarsi sulla sicurezza di questi soldati”. (TuttOggi)

Ci sono delle interlocuzioni che si stanno muovendo partendo dalla necessità di fare tutti qualche passo indietro. Israele ha il diritto a difendersi, ma una guerra su larga scala in Libano non conviene a nessuno. (OglioPoNews)

Mo: Meloni, 'Israele rispetti diritto internazionale'

è un’epoca molto complessa quella nella quale viviamo, e il carattere comune delle sfide del nostro tempo ci impone di ragionare in un modo completamente nuovo. La ferita inferta al sistema internazionale fondato sulle regole dalla guerra d’aggressione russa all’Ucraina sta avendo effetti destabilizzanti molto oltre i confini nella quale si consuma, e come un domino sta contribuendo a riaccendere, o far detonare, altri focolai di crisi. (Governo)

Signor Presidente, signor Segretario Generale, colleghi delegati, signore e signori, /// (agenzia giornalistica opinione)

E seguendo lo stesso ragionamento sosteniamo, ovviamente, anche il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato. (Civonline)