L’Argentina travolge il Brasile 4-1: dediche e scintille nel superclásico delle Americhe

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In una serata che ha confermato ancora una volta il dominio dell’Argentina nel calcio sudamericano, l’albiceleste ha liquidato il Brasile con un secco 4-1, in un derby valido per le qualificazioni al Mondiale 2026. Già matematica la qualificazione, grazie al contemporaneo pareggio tra Bolivia e Uruguay, la squadra di Lionel Scaloni ha chiuso la partita allo stadio Monumental di Buenos Aires con una prestazione superiore, lasciando ai rivali solo il gol della bandiera di Matheus Cunha.

Julian Alvarez, autore del primo gol dopo appena quattro minuti, ha dato il via a una partita che l’Argentina ha gestito senza incertezze. Enzo Fernandez, che al 12’ ha firmato il raddoppio, ha poi dedicato la vittoria a Lautaro Martínez, mantenendo una promessa fatta in precedenza, anche se non ha voluto entrare nei dettagli. Alexis Mac Allister, con un’altra rete prima dell’intervallo, e Giuliano Simeone, nel secondo tempo, hanno completato il poker, mentre i verdeoro, privi di Neymar e in difficoltà nel costruire gioco, hanno mostrato una fragilità insolita.

Non sono mancati, però, momenti di tensione, soprattutto a gara conclusa, quando Leandro Paredes ha risposto alle dichiarazioni di Raphinha, accusandolo di aver parlato «a sproposito» prima della partita. L’attaccante del Barcellona, già al centro di polemiche nelle scorse settimane, è stato bersaglio di fischi e provocazioni, in un clima che ha ricordato quanto sia sempre acceso lo scontro tra queste due nazionali.