Matteo Berrettini è rinato: "Sinner mi ispira, mi sono ritrovato dopo un anno da scoppiato"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Sinner e Berrettini: "Vediamo le cose in maniera simile, per questo siamo amici" A tre mesi di distanza dalla fase a gironi di Bologna, Matteo Berrettini tornerà a vestire l'azzurro nel singolare nella semifinale contro l'Australia. La scelta di Filippo Volandri è chiara: puntare sulla potenza del ragazzo, sulla qualità sopraffina della sua combo servizio-dritto e sull'ottimo stato di forma psico-fisica che l'ha portato, al fianco di Jannik Sinner, a regalare all'Italia il punto decisivo nel doppio per battere l'Argentina all'esordio nelle Finals della Davis. (Eurosport IT)
Ne parlano anche altri giornali
Sabato 23 novembre 2024, la frase del giorno Mattia Marocco (VareseSport)
Di seguito tutte le curiosità su Matteo Berrettini che scenderè in campo alle 13 contro l'australiano Kokkinakis. Oggi l'Italia torna in campo per la Coppa Davis e oltre al numero uno del mondo Jannik Sinner ci sarà anche il compagno e amico Matteo Berrettini, reduce dall'ottima prova nel doppio proprio al fianco dell'altoatesino. (ilmessaggero.it)
La verità è che hanno conquistato tutti il modo entusiasmante in cui i due azzurri hanno giocato nel doppio, decisivo per l'ingresso in semifinale; il rapporto che li lega; i valori di amicizia, stima e rispetto che li uniscono; la capacità di essere l'uno a sostegno dell'altro nei momenti di difficoltà. (Tuttosport)
Matteo è stato sempre presente, sparring di lusso, consigliere, capo ultrà, motivatore. Ha festeggiato la Davis senza poterla sollevare: il capitano Volandri avrebbe voluto, ma il protocollo non lo permetteva. (La Gazzetta dello Sport)
Il suo impiego in doppio, affiancando il numero uno del mondo Jannik Sinner, si è rivelato decisivo e ha permesso all'Italia di superare l'ostacolo Argentina ai quarti di finale a Malaga. L'anno scorso è stato costretto a restare in tribuna per sostenere i compagni verso la conquista dell'insalatiera. (Tennis World Italia)
Impossibile, abbiamo troppo ego e troppa fantasia. Siamo una nazione di singolaristi che nelle emergenze sa diventare squadra e vincere in rimonta. (Corriere della Sera)