Bologna sotto attacco informatico. Il club diffida: "Non pubblicate i dati"

Il Bologna è sotto attacco informatico. Gli hacker hanno preso di mira il club rossoblù, rubando 200 giga di dati e chiedendo denaro per non diffonderli. Tra i dati trafugati ci sarebbe anche la scansione del passaporto dell'allenatore Vincenzo Italiano, i piani aziendali, i contratti di sponsorizzazione, i dati finanziari, personali e riservati dei giocatori, oltre che dei tifosi e dei dipendenti, oltra alle strategie di mercato e i dati medici. (La Gazzetta dello Sport)

La notizia riportata su altre testate

I criminali informatici rivendicano di aver perforato i sistemi del club emiliano e minacciano di diffondere sul dark web i dati rubati, che riguardano ogni aspetto dell'attività della società rossoblu: piani aziendali, contratti di sponsorizzazione, dati finanziari, tutti i dati personali e riservati dei giocatori, dei tifosi, dipendenti e anche le strategie di mercato, inclusi trasferimenti e giovani talenti di altre squadre e tutti i dati medici del club. (ilmessaggero.it)

Tra i 200 GB tra mail e documenti trafugati - alcuni dei quali pubblicati come dimostrazione della veridicità della riuscita dell’attacco - gli hacker hanno dichiarato di aver sottratto anche la schermata con la scansione del passaporto di mister Vincenzo Italiano (compreso il suo compenso percepito dal Bologna e l’Iban dell'allenatore). (il Resto del Carlino)

Ha del clamoroso quanto accaduto al Bologna nelle ultime ore. comunica che i propri sistemi di sicurezza sono stati recentemente oggetto di un attacco informatico di tipo ransomware, su un server in cloud e nel perimetro interno. (CalcioNapoli1926.it)

Attacco hacker al Bologna: rubati i dati riservati sui calciatori, chiesto un riscatto. Il club: “Potrebbero essere pubblicati”

Bologna, attacco hacker alla società! Rubati dati e documenti calciatori: la nota del club (Tutto Napoli)

"I sistemi di sicurezza sono stati recentemente oggetto di un attacco informatico di tipo ransomware, su un server in cloud e nel perimetro interno. (Fcinternews.it)

Questa “rapina informatica” è stato rivendicata dal gruppo hacker RansomHub, già noto per furti di dati di aziende e società e conseguente minaccia di pubblicazione in rete. (Il Fatto Quotidiano)