Il ritorno degli Oasis, l’Antitrust britannica indaga sulla vendita dei biglietti

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Ultim'ora news 5 settembre ore 17 L’Autorità britannica che vigila sulla concorrenza ha aperto un'inchiesta sulla vendita dei biglietti per la tournée 2025 degli Oasis da parte di Ticketmaster. In seguito alle numerose denunce secondo le quali durante le fasi di vendita online dei biglietti, durate pochissimi minuti, i prezzi hanno subito variazioni, l'autorità Cma dovrà stabilire se sia stato utilizzato un «prezzo dinamico», via via adeguato all'andamento della domanda e dell'offerta, e se il processo di vendita abbia o no violato la legge che tutela il consumatore. (Milano Finanza)

La notizia riportata su altri media

Gli Oasis sono stati aspramente criticati per l'uso del "dynamic pricing" da parte di Ticketmaster per i biglietti del tour di reunion. (Sky Tg24 )

A un utente che scrive che «non m’aspettavo che avrebbero sfruttato i fan fino a questo punto, è un vero peccato», Liam ha risposto seccamente « la bocca». Stamattina Our Kid ha scritto su X: «Gli Oasis sono tornati, non c’è di che, e ho sentito che la loro attitudine fa schifo. (Rolling Stone Italia)

Abbiamo parlato con Brando Benifei, eurodeputato PD, per capire in che modo il sistema di vendita è lesivo nei confronti dei consumatori. (Fanpage.it)

Quello tra Robbie Williams e gli Oasis è stato storicamente un rapporto di amore ed odio. Anzi il loro rapporto è nato da una ferocissima battuta di Liam Gallagher che lo aveva definito “il ballerino ciccione dei Take That”. (Il Fatto Quotidiano)

Dalle loro canzoni che sono tornate ad essere tra le più ascoltate del mondo su Spotify, alle ricerche per i voli alla volta dell'Inghilterra che, secondo il sito eDreams, sono centuplicate da quando la band ha annunciato il tour, fino alla corsa ai biglietti rilasciati e venduti dopo poche ore a prezzi che raggiungevano quasi i 7mila euro, la Oasis Mania è partita (e magari ci dà pure una tregua dalla febbre di Taylor Swift). (Vanity Fair Italia)

Migliaia sono state le denunce da parte degli utenti che, come succede con concerti particolarmente attesi, hanno visto lievitare i prezzi in maniera esponenziale e sono stati costretti poi a doverli acquistare su piattaforme secondaria per l'impossibilità di farlo da quelle ufficiali. (il Giornale)