Elezioni regionali, chiusi i seggi in Umbria ed Emilia-Romagna: le prime proiezioni
I cittadini hanno potuto esprimere la loro preferenza dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. In entrambe le regioni si è registrato un forte calo dell'affluenza PUBBLICITÀ Alle 15 si sono chiusi i seggi elettorali in Umbria ed Emilia-Romagna, dove tra domenica e lunedì i cittadini sono stati chiamati a votare per rinnovare la presidenza e il governo regionale. Secondo la prima proiezione del consorzio Opinio Italia per la Rai, in Umbria è testa a testa tra la candidata del centrodestra Donatella Tesei con il 48,3 per cento e la candidata del centrosinistra Stefania Proietti con il 48,5 per cento. (Euronews Italiano)
Ne parlano anche altri giornali
Il Pd fa il pieno in Emilia-Romagna a scapito dei suoi alleati, FdI crolla in Umbria, in entrambe le regioni il M5s esce con le ossa rotte, bene Avs, stabili Fi e Lega. Il centrodestra avrà motivi di approfondimento, soprattutto riguardo a linguaggi tra alleati che a tratti sembrano inconciliabili. (Italia Oggi)
… Un successo molto meno prevedibile di Stefania Proietti in Umbria, e perciò prezioso perché porta il conto delle Regionali d’autunno sul 2 a 1 per quel fronte progressista che dopo la sconfitta in Liguria aveva già prenotato fiori e organista per il proprio funerale. (Il Fatto Quotidiano)
Stavolta sorrida all'ex campo largo, arrivato un po sfilacciato, dopo la sconfitta a sorpresa in Liguria, alla prova delle urne per Emilia Romagna e Umbria. (Tiscali Notizie)
Lo scrive sui social Youtrend secondo cui «il suo vantaggio su Tesei è incolmabile». «A scrutinio ancora parziale la candidata del centrosinistra Proietti è avanti, ma le sezioni scrutinate, secondo le analisi di Youtrend, dovevano essere mediamente leggermente favorevoli alla destra. (LaC news24)
Una vittoria, quella di (Secolo d'Italia)
La coalizione dei partiti di opposizione – tutti insieme, anche se non con tutti i simboli visibili – trionfa in Emilia-Romagna (e questo era prevedibile) e si riprende l’Umbria, dove la partita era più aperta. (Il Fatto Quotidiano)