Piano vdl, Orlando (PD): "Passo falso, potremmo trovarci a comprare armi da Usa non più alleati"

"La presidente del Consiglio ha una sua perversa coerenza: crede che l'Unione europea debba essere un'entità economica, sbocco per i prodotti italiani, ma non un soggetto politico": l'ex ministro del Lavoro e della Giustizia Andrea Orlando commenta così l'attacco al Manifesto di Ventotene di Meloni in Parlamento. E sul riarmo aggiunge, critico: "Il piano von der Leyen è un passo falso, perché potremmo trovarci a comprare delle armi da un Paese che ora è alleato ma potrebbe non esserlo più, come gli Stati Uniti". (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri media
L’obiettivo è aumentare gli investimenti da parte dei privati in settori strategici per la difesa dell’UE, al fine di smuovere 10 miliardi di euro in due anni. (Proiezioni di Borsa)
Il riarmo delle nazioni europee va visto come un potenziale enorme stimolo economico. Ma a date condizioni, qui sintetizzate. (Milano Finanza)
Daniel Gros, direttore dell’Institute for European Policymaking all’Università Bocconi, economista tedesco di lungo corso e attento osservatore delle vicende del Vecchio continente, non usa mezze parole per fotografare l’attuale situazione dell’Europa, segnata dalle inevitabili divisioni fra i Paesi anche in un momento così delicato dal punto di vista geopolitico. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
ReArmEu addio, arriva Readiness 2030. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha deciso un “rebranding” del piano per riarmare l'Ue, optando per un nome meno bellicista, «Readiness 2030», Prontezza al 2030. (La Stampa)
Il filo rosso è l’industria militare europea da potenziare. I capi di Stato e di governo dei Ventisette sono riusciti a concentrare nella giornata di ieri, 20 marzo, le discussioni sui numerosi punti in agenda. (Corriere della Sera)
Alla fine a liberare Giorgia Meloni dalle sue ambiguità, e da quelle dei suoi alleati sul piano di riarmo di Ursula von der Leyen, ci hanno pensato, involontariamente, i suoi colleghi europei. Meloni giocando sulle divergenze dei suoi colleghi europei può rinviare la resa dei conti nella maggioranza (LA NOTIZIA)