Bayer Leverkusen Milan, gli highlights di Champions in anteprima su Sky Sport Insider

Dopo il ko contro il Liverpool a San Siro, il Milan perde anche nella seconda giornata di Champions League contro il Bayer Leverkusen. Finisce 1-0 in Germania, con il gol decisivo firmato da Boniface. Gli highlights di Bayer-Milan sono disponibili in anteprima su Sky Sport Insider per gli abbonati (Sky Sport)

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Schwarz-rot, come da gigantesca scritta fuori dalla Bay Arena, o rossoneri, come nello spicchio sud dentro lo stadio tedesco: invertendo l’ordine dei colori, non è cambiato il prodotto della Bay Arena, cromaticamente uniforme e dedita a tifo incessante. (la Repubblica)

Per la mole di occasioni create e per la facilità nel trovarle grazie a una manovra più fluida. Paradossalmente il Diavolo esce con un zero punti e tanti rimpianti dalla partita meglio giocata in questo avvio di stagione. (Calciomercato.com)

Il Milan torna dalla trasferta in Germania con un’altra sconfitta europea, secondo ko nella prima fase in Champions League. Finisce con uno 0-1 con qualche rimpianto la gara con il Bayer Leverkusen, in cui, dopo una lunga fase di sofferenza, il Diavolo avrebbe sicuramente meritato di più nel finale per le tante occasioni create. (CalcioMercato.it)

Allenatore: Fonseca. (3-4-2-1) - Hradecky; Tapsoba, Tah, Hincapié; Frimpong, Xhaka, Andrich, Grimaldo; Terrier, Wirtz; Boniface. (La Gazzetta dello Sport)

I rossoneri affrontano, in trasferta, i campioni in carica della Bundesliga dopo la sconfitta per 1-3 a San Siro contro il Liverpool nella prima giornata, dove i ragazzi di mister Fonseca erano riusciti a portarsi avanti dopo appena 3′ con Pulisic ma poi rimontati e superati grazie alle reti di Konatè, Van Dijk e Szoboszlai. (OA Sport)

Volendo sintetizzare: per quello che è stato l'andamento del match, se il Milan fosse uscito dalla BayArena con un pareggio, nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Aveva chiesto una fase difensiva perfetta, e non l'ha ottenuta: per un'ora il suo Milan ha ballato e sofferto, costretto a restare rintanato negli ultimi trenta metri di campo dalle percussioni centrali e dai cambi di gioco tedeschi. (La Gazzetta dello Sport)