Sangiuliano, Bruno Vespa: «L'inevitabile uscita di scena del ministro "eretico"»

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Ponte sullo Stretto

Giorgia Meloni è stata a lungo indecisa sulle dimissioni di Gennaro Sangiuliano. Il ministro è un bravo professionista e una persona per bene, ma si è infilato in un pasticcio dal quale era impossibile uscire senza danni ulteriori. Si è affidato con troppa leggerezza a una signora improbabile, già nota nell’ambiente parlamentare per un attivismo che l'ha portata ad avere molti contatti, ma non a caso nessuno durevole. (ilgazzettino.it)

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CERNOBBIO — Alle cinque della sera, mentre il ministro Gennaro Sangiuliano a Roma si dimette, al forum Ambrosetti sta per parlare Volodymyr Zelensky, in uno dei momenti più solenni delle sue 50 edizioni. (la Repubblica)

C'è il rovescio della medaglia, non dubito che si possa (e forse si debba) ridere di questa storia, c'è un lato trash irresistibile, il ridicolo è ovunque, c'è un uomo al tappeto, c'è una donna che lo infilza con il tacco a spillo, c'è niente meno che la suspence, preceduta dal sorriso beffardo, premonitore del dileggio, l'attesa per la stoccata social della Boccia con le cartucce nella manica». (Italia Oggi)

La sua vera incompiuta, sempre che non decida di continuare a metterci mano anche adesso che però è tardi, tremendamente troppo tardi, è l’opera in cui aveva deciso di raccogliere «tutte le gaffe dei politici di sinistra passate sotto silenzio negli ultimi anni» di cui aveva parlato agli amici più stretti, raccontando tra l’altro di avere già un’idea della casa editrice. (Corriere Roma)

Sangiuliano, nessuna idea sulla cultura. Soltanto nomine grottesche

L’anno scorso, giurato al Premio Strega, ammise in tv, di fronte a Geppi Cucciari, di non aver letto i libri presenti in gara: “Ho ascoltato le storie espresse nei libri finalisti questa sera, sono storie che ti prendono, che ti fanno riflettere, proverò a leggerli”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

I sociologi si stanno interrogando, nelle ultime ore, su un curioso fenomeno: il pianto di un ministro in diretta tv. Dopo quelle di Elsa Fornero durante la conferenza di presentazione della manovra lacrime (mo’ ci vuole) e sangue del governo Monti (correva l’anno 2011), l’altro giorno è toccato a Gennaro Sangiuliano, reggente il dicastero della cultura, irrorare il proprio viso nel salotto tutto sommato amico e accomodante del Tg1. (Il Fatto Quotidiano)

Era l’uomo che doveva sottrarla … Ma, nell’ora dell’addio, quando la commedia all’italiana (nel caso, L’onorevole con l’amante sotto il letto di Mariano Laurenti, 1981, con Lino Banfi e Janet Agren) sfocia in una sceneggiata napoletana lacrimogena e vittimista, bisogna ricordare che Genny-la-gaffe è stato un pessimo ministro della Cultura. (La Stampa)