Il sosia di Johnny Depp denunciato per favoreggiamento nell'inchiesta sull'omicidio di Sharon Verzeni

Fabio Delmiglio, il sosia di Johnny Depp, è stato denunciato dai carabinieri all'autorità giudiziaria per favoreggiamento personale nell'inchiesta sull'omicidio di Sharon Verzeni. Lo riferiscono i carabinieri di Bergamo. I carabinieri lo definiscono "un finto testimone in cerca di visibilità". In una nota spiegano che "il 24 agosto un cinquantenne residente a Brembate di Sopra, di professione attore, riferiva ai carabinieri della stazione di Ponte San Pietro di essere possesso di informazioni su Sharon Verzeni che potevano essere utili alle indagini. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altri giornali

Screen Tg1 I carabinieri di Bergamo lo hanno definito “ un finto testimone in cerca di visibilità ”. (il Giornale)

Fabio Delmiglio, cinquantenne di Brembate Sopra si era presentato il 25 agosto al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo per testimoniare sull’omicidio di Sharon Verzeni spiegando di averla conosciuta il 25 luglio nel locale di Brembate in cui la ragazza lavorava: «Sharon mi ha riconosciuto come sosia di Depp, mi ha chiesto se fossi stato disponibile a pubblicizzare una cosa per lei». (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

L’uomo, infatti secondo quanto comunicano i carabinieri, ha deliberatamente dichiarato il falso allo scopo di assicurarsi visibilità e rafforzare la propria immagine il proprio lavoro. (Il Fatto Quotidiano)

Oggi Fabio Delmiglio, che abita a Brembate Sopra, è stato denunciato per favoreggiamento personale. (L'Unione Sarda.it)

Prima la testimonianza, poi il nulla: nel corso delle indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni l’attore noto alle cronache come il sosia di Johnny Depp è stato denunciato. Incalzato dagli investigatori, Delmiglio ha confessato di aver inventato tutto. (Virgilio Notizie)

L’uomo lo scorso 24 agosto aveva riferito ai carabinieri della stazione di Ponte San Pietro di essere in possesso di informazioni su Sharon Verzeni, che potevano essere utili alle indagini. Immediatamente sentito dai militari del nucleo investigativo di Bergamo che indagano sull’omicidio della 33enne, ha riferito loro – ricorda una nota dell’Arma – di essere stato avvicinato dalla Verzeni alla fine di luglio mentre si trovava all’interno del bar-pasticceria in cui la donna lavorava come cameriera e di aver avuto poi con lei uno scambio di messaggi sui social per ragioni di lavoro. (CremonaOggi)