Como, i tre attivisti no vax avevano una lunga lista di obiettivi. “L’élite internazionale è il nemico”

– La scorsa primavera avevano imbrattato con scritte no-vax diversi edifici nel Comasco: il muro di cinta del Cimitero monumentale di Como, la sede della televisione locale EspansioneTv, una scuola di Olgiate Comasco e ancora i cimiteri di Caslino e Cirimido. Al termine dell’indagine degli agenti della questura di Como, tre attivisti contrari ai vaccini sono stati identificati e denunciati per imbrattamento e deturpamento. (IL GIORNO)

La notizia riportata su altri giornali

A casa di una di loro, un lunga lista con i prossimi obiettivi: Alzare Brianza, Appiano Gentile, Arosio, Bregnano, Bulgarograsso, Cadorago, Cantù, Capiago, Carimate, Carugo, Casnate, Cucciago, Fenegrò, Figino, Fino Mornasco, Guanzate, Limido Comasco, Lomazzo, Lurago Marinone, Olgiate Comasco, Senna Comasco, Turate, Vertemate. (La Repubblica)

Avevamo imbrattato i muri di alcuni cimiteri, la sede di una rete televisiva e di una scuola con scritte contro i vaccini. Ora tre attivisti No Vax, ritenuti responsabili delle azioni, sono stati identificati e denunciati al termine di un’indagine avviata la scorsa primavera. (Il Fatto Quotidiano)

Gli altri soggetti, come riportato da PrimaComo, sono una sessantenne di Milano, che abita in provincia di Monza Brianza, e un 64enne nato a Saronno e residente nel Varesotto. Una 58enne, originaria di Tradate (in provincia di Varese) ma residente a Pontida, è tra i no-vax identificati per aver imbrattato quest'anno, in diverse occasioni, edifici pubblici e privati nel Comasco. (Prima Bergamo)

Como, gli autori delle scritte «no vax» avevano una lista di altri obiettivi da colpire in 23 paesi della provincia

I tre raggiunti dal provvedimento sono una donna 58enne di Tradate (Varese) residente nel Bergamasco, una donna 60enne di Milano residente nella provincia di Monza Brianza e un uomo di 64 anni, residente nel Varesotto. (La Tribuna di Treviso)

A casa di... Sono stati individuati e denunciati i tre attivisti responsabili del reato di imbrattamento e deturpamento. (Virgilio)

I «guerrieri», come si definivano, seguivano inoltre una sorta di vademecum, con regole di comportamento per non essere scoperti e slogan come «Il popolo ha diritto alla verità». I tre «no vax» accusati di una serie di raid contro sedi istituzionali, scuole e cimiteri di Como avevano una lista di ulteriori obiettivi da colpire in 23 paesi del territorio lariano. (Corriere Milano)