L'Iraq si apre al turismo
Venti anni fa i bombardamenti americani su Baghdad davano il via a una svolta per l’Iraq, che avrebbe modificato gli equilibri regionali e internazionali. Per molti iracheni però, quel periodo sembra quasi dimenticato, e si muovono tra disillusione e desiderio di formare una società più moderna e aperta verso l’esterno. Nel caotico centro storico di Baghdad c’è Mutanabbi street, la via dei librai, chiusa al traffico, dove il rumore della città si spegne improvvisamente. (RSI.ch Informazione)
La notizia riportata su altri giornali
Gli abitanti del quartiere Karrada a Baghdad esprimono la loro delusione, mentre l'Iraq celebra nella più grande discrezione i 20 anni dall'invasione americana e la caduta di Saddam Hussein, eventi che segnarono una successione di sanguinosi conflitti. (Tiscali Notizie)
Molte persone hanno perso le loro case o temono di tornare nelle loro città d'origine, a causa delle continue tensioni e della presenza sul territorio di ordigni esplosivi, mentre il conflitto e le crisi climatiche come inondazioni, aumento delle temperature, siccità e tempeste di sabbia, hanno distrutto i loro mezzi di sussistenza. (Save the Children Italia)
Mondo 20 Marzo 2023 (Piccole Note)
A 20 anni dall’invasione Usa in Iraq, voci di delusione a Baghdad Baghdad, 20 mar. – Gli abitanti del quartiere Karrada a Baghdad esprimono la loro delusione, mentre l’Iraq celebra nella più grande discrezione i 20 anni dall’invasione americana e la caduta di Saddam Hussein, eventi che segnarono una successione di sanguinosi conflitti. (Agenzia askanews)
A Baghdad erano le 5:34 del 20 marzo 2003 quando i primi bagliori nel cielo annunciarono l’inizio dell’operazione ‘Shock and Awe’, l’invasione dell’Iraq da parte della 'Coalizione di volenterosi' guidata dagli Stati Uniti. (Adnkronos)
Poche settimane prima, il 5 febbraio, parlando al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il segretario di Stato USA Colin Powell - morto di COVID a 84 anni nel 2021 - aveva pronunciato l’ormai celebre discorso dell’antrace. (Corriere del Ticino)