Emilia Romagna, Elly Schlein e l'incubo del 39,3 per cento: il tormento della segretaria
Tutto gira attorno a una percentuale: il 39,3. È questa l'asticella sotto la quale il Pd non può scendere in Emilia-Romagna, altrimenti per Elly Schlein sarebbe un vero e proprio smacco. D'altronde il metro di paragone è il risultato delle Regionali del 2020. Non a caso la campagna elettorale della segretaria dem è molto più assidua nel fortino rosso, rispetto all'Umbria. E questo nonostante la contesa emiliano-romagnola - osserva Il Messaggero - sia meno ardua di quella che si gioca in Umbria. (Liberoquotidiano.it)
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Perché mai come stavolta, per la segretaria del Pd, «vincere non è importante, è l'unica cosa che conta». Sotto le due Torri, certo, ma soprattutto nel fortino umbro da sempre rosso, poi di colpo tinto di verde cinque anni fa. (ilmessaggero.it)
Si ritrovano a favore di flash, l’ultimo giorno di campagna elettorale in Umbria, tutti insieme. Davanti, stretti dalla ressa di telecamere e taccuini, ecco i leader dell’ex campo largo: Elly Schlein, Giuseppe Conte, i rossoverdi Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. (la Repubblica)
Attiva la lettura vocale Tre donne, tre sindache, tre personalità capaci di lasciare il segno. Sul palco stringono in mano la Costituzione italiana, unite da un obiettivo comune, chiudere la... (Virgilio)
È l’Umbria, cuore verde dello Stivale, anche il cuore, la sfida clou, di queste regionali d’autunno. Perché con la Liguria rimasta clamorosamente in mano al centrodestra, nonostante il caso Toti e gli arresti, questa ex roccaforte rossa, passata cinque anni fa alla Lega, può fare da ago della bilancia, quando i partiti dovranno fare un resoconto. (la Repubblica)
L’ultima volta che si erano ritrovati assieme, nel modo tradizionale in cui ci ritrova da alleati alla fine di una campagna elettorale, era stata in Liguria e com’è noto non era andata a finire bene: teatro stracolmo in ogni ordine di posto, giornalisti e cineoperatori allertati per tempo, organizzazione meticolosa e alla fine, poi, una sconfitta elettorale accompagnata quella permanente sensazione di alleanza appiccicaticcia, con reciproca insoddisfazione, tale da rinnegare persino il balsamo che il genovese Fabrizio De André aveva spalmato nei cuori delle coppie poi scoppiate, quel «meglio lasciarci che non esserci mai incontrati» pluricitato da oltre mezzo secolo. (Corriere della Sera)
“Sentiamo solo propaganda, ci vogliono fare credere che il sistema sanitario funziona”, ha aggiunto. Stefania Proietti invita ad andare “a votare con la Costituzione in mano, aperta sull’articolo 32 che ricorda che la Repubblica riconosce come fondamentale il diritto alla salute e tutela gli indigenti, che in Umbria non si curano più”. (StrettoWeb)