BYD costruirà le sue auto elettriche in Turchia

Pubblicità L’Europa sta spingendo l’acceleratore su nuovi dazi per chi importa auto dalla Cina, e alcuni colossi del settore stanno cercando di evitarli. Sebbene BYD abbia dichiarato in passato di non temere questi dazi, la contromossa non ha tardato ad arrivare. Il colosso ha chiuso un accordo per costruire un enorme impianto di veicoli elettrici da 1 miliardo di dollari in Turchia. Questo permetterà di evitare i dazi. (macitynet.it)

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La politica europea, bollata come "protezionista" dalla Cina, subisce un duro colpo. L'azienda di Shenzhen, dopo essere sbarcata in 19 Paesi di tutto il mondo, apre uno stabilimento nel paese guidato dal Sultano Recep Tayyip Erdogan nel tentativo di aggirare i dazi introdotti recentemente da Bruxelles sulle auto di ultima generazione "made in China". (Today.it)

Ovviamente la fabbrica di BYD rifornirà anche il mercato interno della Turchia. (Fleet Magazine)

Nate entrambe nel 2003, la Tesla di Elon Musk e BYD Auto (sostenuta tra gli altri da Warren Buffett) proseguono senza esclusione di colpi la loro battaglia per il dominio dell’automotive a zero emissioni. (Finanzaonline)

Auto elettriche, la cinese Byd andrà alla conquista dell'Europa dalla Turchia?

Una mossa, quella varata dall’Unione Europea, che ha fatto scattare l’allarme di diversi colossi dell’automotive, tra cui la BYD. Il costruttore automobilistico cinese avrebbe intenzione, per aggirare i dazi doganali europei, di costruire un nuovo sito produttivo in Ungheria, la cui produzione di auto elettriche dovrebbe già partire dal 2026. (Adnkronos)

La Turchia annuncerà presto un accordo con il produttore cinese di auto elettriche BYD per la costruzione di una fabbrica da 1 miliardo di dollari nella parte occidentale del Paese, secondo quanto riferito da funzionari turchi. (Automoto.it)

La società cinese BYD, che si contende con Tesla il primato globale nella vendita di automobili elettriche, ha raggiunto un accordo con il governo della Turchia per costruire nel paese uno stabilimento da 1 miliardo di dollari. (Start Magazine)