Il sostegno Ue. Dal voto sugli aiuti a Kiev esce un’Italia frammentata

S. Graglia Che il sì del Parlamento europeo sull’aiuto militare economico e civile a Kiev andato in scena giovedì a Strasburgo non sia vincolante è vero. Ciò che colpisce tuttavia è la frammentazione del quadro politico italiano, che tradizionalmente si divide poco sulla politica estera, mentre spesso si atomizza sulle questioni interne. Il voto a Strasburgo invece dimostra una mancanza di linea che fa pensare. (il Resto del Carlino)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Mentre è "sconcertante" il disco verde dell'Europarlamento all'Ucraina per l'utilizzo di armi straniere per colpire in Russia obbiettivi militari. Su questo il governo italiano e' assolutamente chiaro e compatto. (Tiscali Notizie)

Ricevendo sei giorni fa il premier britannico Keir Starmer a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni aveva dipinto la coalizione di governo come cementata da una «posizione perfettamente condivisa» sul destino dell’Ucraina E aveva confermato a Zelensky e al suo popolo, aggredito da Putin due anni e mezzo fa, «sostegno a 360 gradi». (Corriere Roma)

Il Parlamento Ue ha autorizzato l’Ucraina a usare armi occidentali contro obiettivi militari in terra di Russia. A votare contro ci hanno pensato gli italiani: guerrieri con le armi degli altri, pacifisti sulla pelle degli altri, qualcuno anche filorusso. (Corriere della Sera)

Diverse decine di firme sono state raccolte nei giorni scorsi a Taranto, per prendere le distanze, "con fermezza", dalla "risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre che ha votato per considerare legittimo il lancio di missili occidentali a lungo raggio dal territorio dell'Ucraina contro obiettivi in territorio russo. (TarantoBuonaSera.it)

E poi una questione di autorizzazione sull’uso di quegli stessi missili... Quelli che Kiev pretende da Usa e Ue ma che questi ultimi, per capricci o ritrosie politiche che spesso poco c’azzeccano con il pacifismo e la strategia militare, concedono con il contagocce. (Panorama)

La decisione favorevole è passata al vaglio della Comunità Europea quindi gli Stati che ne fanno parte dovrebbero osservarla. Al contrario abbiamo ministri che da una parte continuano a proclamare il sostegno all'Ucraina e poi non permettono alla stessa di replicare adeguatamente agli assalti di Putin. (ilgazzettino.it)