Basi Unifil colpite in Libano, apprensione per la Brigata Sassari
C’è apprensione e preoccupazione per i militari italiani che fanno parte della missione Unifil in Libano che è guidata dalla Brigata Sassari dopo che tre basi sono state colpite dall’esercito israeliano . In particolare sono state prese di mira le basi italiane 1-31 e 1-32A lungo la linea di demarcazione, oltre al quartier generale di Naqura. Nessun militare italiano, degli oltre mille, è rimasto ferito. (SardiniaPost)
Ne parlano anche altri media
Libano, Crosetto: "Gli atti ostili di Israele contro Unifil potrebbero costituire crimini di guerra" (La Stampa)
Crosetto: atti ostili potrebbero costituire crimini di guerra Milano, 10 ott. Sicuramente "violazioni non giustificate", ha aggiunto Crosetto che ha anche comunicato di aver "espresso un fortissimo disappunto" al ministro della Difesa israeliano gallant e all'ambasciatore israeliano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il leader di Italia Viva: "Doveroso che spieghi cosa sta accadendo" (LAPRESSE)
A poche ore dall’attacco israeliano alle basi Unifil, il ministro della Difesa Guido Crosetto ribadisce il senso della presenza italiana. Il ritiro dal Libano «non è una decisione nazionale, ma internazionale. (Corriere Roma)
«Restiamo, non ce ne andiamo, facciamo il nostro dovere, ma ora è dura». Spari contro la missione Onu. (ilmessaggero.it)
«Inaccettabile». Di più: l’attacco di Israele contro le basi Unifil in Libano si può considerare come «un possibile crimine di guerra». E non importa se alle truppe dell’Onu era stato chiesto di «ricollocarsi» abbandonando le basi per lasciare il passo ai soldati dell’Idf: «Le Nazioni unite e l’Italia non possono prendere ordini da Israele», quasi scandisce nel pomeriggio Guido Crosetto. (il manifesto)