I pesticidi si stanno diffondendo molto più del previsto (3)
La parola d’ordine sembra essere “promuovere la biodiversità funzionale come alternativa all’uso dei pesticidi”. Una possibile misura sarebbe una riduzione o addirittura un divieto dell’uso dei pesticidi, almeno delle sostanze rilevate in aree remote, concludono i ricercatori dai risultati del loro studio. In cambio, è importante promuovere pratiche di gestione che favoriscano anche le benefiche interazioni insetti-parassiti, la cosiddetta biodiversità funzionale nel meleto e nell’area circostante. (UnserTirol24)
Se ne è parlato anche su altre testate
BOLZANO. Pesticidi nella coltivazione delle mele, lo studio: "Rilevati anche in alta quota". L'analisi in Val Venosta: "Nel suolo e nella vegetazione trovate diverse sostanze" (il Dolomiti)
La Val Venosta è la più grande regione dove si coltivano mele in Europa e qui, come è ormai tristemente noto, si fa un largo uso di pesticidi. Ora un nuovo studio, condotto dall’Università di Vienna in collaborazione con l’Università Kaiserslautern-Landau (RPTU), ha rivelato un dettaglio molto importante e preoccupante. (greenMe.it)
Dopo le roventi polemiche del passato, un nuovo studio scientifico sulla contaminazione da pesticidi nel terreno e nell’aria, causata dalla coltivazione intensiva delle mele, arriva come una bomba a terremotare l‘Alto Adige e in particolare la Val Venosta, area d’elezione della Provincia autonoma dove si produce quasi la metà del raccolto italiano. (Il Fatto Quotidiano)
L’agricoltura altoatesina finisce di nuovo sul banco degli imputati per il massiccio uso di pesticidi. «I residui dei pesticidi sono stati rinvenuti anche ad alta quota e persino nei parchi naturali che sono super protetti» spiega il professor Carsten Brühl dell’Università di Kaiserslautern. (Corriere del Trentino)
MeteoWeb (MeteoWeb)
Lo studio sulla contaminazione da pesticidi rileva sempre la presenza di un mix di sostanze (Rinnovabili. (Rinnovabili)