"Maestro" di assenteismo. Professore si presenta per la prima volta in aula dopo 550 giorni di assenza: licenziato.
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Il docente è un 60enne originario del Tarantino in servizio a Treviso Un’assenza così lunga non si era mai vista: 550 giorni senza mai andare a scuola. Stavolta però quando si è presentato in aula invece della bocciatura è arrivato il licenziamento, perché l’assenteista è un professore. Il docente è un 60enne originario della provincia di Taranto che da tre anni è entrato in servizio in una scuola di Treviso per insegnare diritto. (norbaonline.it)
Su altre fonti
Impegnato come docente a tempo indeterminato dal 2011, il professore ha accumulato negli anni una serie di assenze significative: nel suo primo anno di servizio non si è mai presentato, in attesa di aspettativa. (TarantoBuonaSera.it)
Peccato però che in tutto questo lasso di tempo non si sia di fatto mai presentato in classe. Di ruolo, cioè con contratto a tempo indeterminato. (ilgazzettino.it)
Video suggerito A cura di Biagio Chiariello (Fanpage.it)
L’insegnante, riporta l’ansa, era un 60enne originario della provincia di Taranto, assunto a tempo indeterminato dal 2011, non aveva praticamente mai svolto lezione. Durante il primo anno era stato in aspettativa, mentre nei successivi aveva accumulato assenze frequenti, spesso concentrate tra il lunedì e il sabato, e altre assenze alcune delle quali giudicate “ingiustificate” dalla scuola. (la VOCE del TRENTINO)
Si è presentato l'altro ieri all'istituto scolastico dove lo aspettavano da quasi tre anni, ma dopo 550 giorni di assenza non l'hanno neanche fatto entrare: il prof assenteista, un docente di diritto, era già stato licenziato. (Il Messaggero Veneto)
E’ accaduto in un istituto superiore di Treviso. Immesso in ruolo a tempo indeterminato dal 2011, aveva accumulato negli anni - riferisce la stampa locale - assenze per 550 giorni totali: il primo anno mai un appello in classe per aspettativa; gli altri due con continue assenze per malattia, non continuative, ma spezzettate, spesso tra il lunedì e il sabato, più - secondo la scuola - altre assenze “ingiustificate”. (Il Sole 24 ORE)