Nadal si ritira, nel 2006 l'esibizione a Roma con Federer e lo scatto con Panucci

Oggi Rafael Nadal si ritira per sempre dal tennis giocato, circa due anni dopo l'amico rivale Roger Federer. A Londra nel 2022, in occasione della Laver Cup, l'ultima volta insieme su un campo da gioco a regalare ancora una volta emozioni dentro e fuori dal campo. Celebre infatti l'immagine dei due che piangono a fine match stringendosi la mano, perché la fine di uno significava inevitabilmente la fine di un'era che comprendeva entrambi. (Il Romanista)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Hai ispirato milioni di bambini a iniziare a giocare a tennis e penso che questo sia probabilmente il più grande traguardo che chiunque possa desiderare" , si legge. (Adnkronos) - "La tua eredità vivrà per sempre". (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Una vita diversa certo, meno emozionante, senza tutta quell’adrenalina. È stato due anni fa, poteva pure essere oggi. (La Gazzetta dello Sport)

Nadal ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal tennis professionistico all’età di 38 anni, chiudendo così una carriera leggendaria. Il maiorchino, soprannominato il “Re della terra rossa”, ha conquistato 92 titoli, tra cui 22 del Slam e 14 vittorie al Roland Garros. (Inter-News)

Nadal, l'omaggio di Djokovic: "La tua eredità vivrà per sempre"

Che tra Barletta e la terra di Spagna ci sia uno storico feeling, è cosa nota sin dai tempi del "Gran Capitan" Consalvo da Cordova e dei "fatti d'arme" che videro coinvolti tredici cavalieri italiani contro tredici francesi. (BarlettaViva)

Un gigante, Rafa, che aveva i suoi riti e le proprie paure, come quella dei ragni. (il Giornale)

Intervenuti al Festival dello Sport organizzato dalla Gazzetta dello Sport a Trento, Filippo Volandri e Tathiana Garbin, capitani delle nazionali italiane in Coppa Davis e Billie Jean King Cup, hanno commentato l'annuncio dato questa mattina da Rafa Nadal sul suo ritiro dall'attività agonistica programmato al termine delle Finals di Davis che si terranno questo novembre a Malaga: "Ho avuto l'onore di condividere gran parte della mia carriera con questi campioni - lui, Roger, Nole, Murray - e ora sto vivendo dall'altra parte della barricata i loro ritiri che inevitabilmente sarebbero dovuti arrivare - ha riflettuto Volandri - E' un ritiro che fa male il suo perché tanto ci ha insegnato e mi ha insegnato sulla cultura del lavoro, sulla dedizione, sul non fare dei sacrifici ma fare delle rinunce. (Tiscali)