Gli Houti: colpita la portaerei Usa Lincoln. Torna a salire la tensione nel Mar Rosso
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Il portavoce dei ribelli Houthi nello Yemen ha detto di avere "attaccato la portaerei Usa Lincoln nel Mare Arabico". Lo riporta la Tass. Gli Houthi dello Yemen affermano di aver condotto due operazioni militari contro navi militari statunitensi nel Mar Rosso e nel Mar Arabico che, secondo il portavoce militare del gruppo, sono durate otto ore. La prima operazione ha preso di mira una portaerei statunitense nel Mar Arabico con numerosi missili e droni, mentre nella seconda operazione sono stati lanciato missili e droni contro due cacciatorpediniere statunitensi nel Mar Rosso, ha affermato Yahya Saree, citato dal Times of Israel. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ne parlano anche altri media
Gli Houthi dello Yemen hanno dichiarato di aver bombardato e colpito navi americane nel mar Arabico, tra cui la portaerei Lincoln. La prima operazione ha preso di mira una portaerei Usa nel Mar Arabico, con numerosi missili e droni, mentre nella seconda operazione sono stati presi di mira due cacciatorpediniere statunitensi nel Mar Rosso, ha affermato Saree citato dal Times of Israel. (Il Fatto Quotidiano)
Mosca nega la telefonata Trump-Putin: «Non ci fermiamo». Morti 4 soldati israeliani, 16 vittime nei raid su Gaza (Il Sole 24 ORE)
dichiarazione che i ribelli hanno lanciato "una serie di missili da crociera e droni" contro la USS Abraham Lincoln, "mentre il nemico americano si preparava a condurre operazioni ostili" contro le posizioni degli insorti nello Yemen (Italia Oggi)
Il portavoce del gruppo yemenita ha annunciato che i miliziani hanno condotto due operazioni nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, dove sarebbe stata colpita anche la portaerei statunitense Abraham Lincoln (Lettera43)
La prima operazione avrebbe colpito la portaerei statunitense Abraham Lincoln nel Mar Arabico con numerosi missili e droni, mentre nella seconda il gruppo yemenita avrebbe lanciato missili e droni contro due cacciatorpedinieri statunitensi nel Mar Rosso (il Fatto Nisseno)
“Abbiamo l'opportunità di raggiungere il nostro obiettivo più importante – ha scritto – contrastare ed eliminare la minaccia esistenziale allo Stato di Israele". (la Repubblica)