Emily Clancy: “Io ero nella piazza antifascista per dovere. Difendo la democrazia”
«Tutto quello che è successo a Bologna era prevedibile e evitabile, si è scelto scientemente di creare questa situazione a una settimana dal voto per le regionali, si sta creando ad arte una querelle. Sono i ministri che devono rispondere a noi: Perché hanno permesso ai fascisti di sfilare a poca distanza dalla stazione?» La vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, è finita nel mirino della destra p… (La Repubblica)
Ne parlano anche altri giornali
BOLOGNA – "Condanniamo con fermezza la violenza, indipendentemente dalla sua origine. La denuncia della segreteria nazionale del Silp Cgil arriva quando la polemica è più che mai cruenta. (La Repubblica)
A sinistra è cominciata una nuova competizione: spararla grossa su quanto accaduto a Bologna sabato scorso con i poliziotti presi a botte dagli antifascisti. Come è noto il sindaco Lepore ha attaccato il governo affermando che l'esecutivo ha mandato "300 camice nere". (Liberoquotidiano.it)
E poi, ancora: «Abbiamo chiesto per tempo che questo scempio non avvenisse, politicamente e istituzionalmente. «Ero in piazza, sia la mattina sia il pomeriggio, perché la presenza delle istituzioni in queste occasioni non è solo una formalità ma un dovere democratico». (Corriere della Sera)
Nessuna chiamata da Roma, come ipotizzato dal sindaco Lepore, sarebbe quindi intervenuta a modificare le carte in tavola, soltanto un iter burocratico più volte applicato in caso di analoghe manifestazioni consentite dalla Costituzione. (il Resto del Carlino)
Pure quelli radiati dall’Ordine? Poi ammette: «Forse andava precisato che la tachipirina non basta».È stato lo stesso presidente della ... (La Verità)
Il primo cittadino in un’intervista al Corriere della Sera ha contestato punto per punto la ricostruzione fatta dal prefetto di Bologna Attilio Visconti sulla gestione della manifestazione dei Patrioti, accusandolo di «usare parole ai limiti della falsità». (Corriere della Sera)