Il militare che trovò il corpo di Giulia Cecchettin: «È passato un anno e provo rabbia. Pochi hanno capito il peso di quel delitto»
Aveva fatto una promessa, prendersi cura di quel tratto di strada vicino al canalone verso il lago di Barcis, una promessa fatta a Gino Cecchettin. E ogni volta che vi fa ritorno, non c’è giorno in cui non trovi qualcuno lì fermo a lasciare un fiore, un pensiero, un ricordo. Un anno fa, il 20 novembre 2023, Antonio Scarongella sottufficiale dell’Esercito Italiano, in forze alla Brigata Ariete di Pordenone e volontario soccorritore, lì ritrovò il corpo di Giulia Cecchettin: «È passato un anno, la mia vita non è più la stessa. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri media
Alla Camera dei Deputati nasce la Fondazione Giulia Cecchettin per combattere la violenza e la discriminazione di genere. La presentazione nella Sala della Regina di Montecitorio a un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin da parte dell’ex fidanzato. (LAPRESSE)
"Deve essere chiara a ogni nuovo venuto, a tutti coloro che vogliono vivere con noi, la portata della nostra Costituzione, che non ammette discriminazioni fondate sul sesso. (Sky Tg24 )
La Fondazione – ha spiegato – si occuperà di "progetti di educazione all'affettività e all'amore, che erano insiti nella vita di Giulia". Sono le parole di Gino Cecchettin, una volta arrivato alla Camera dei Deputati per la presentazione della Fondazione dedicata a sua figlia per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere. (la Repubblica)
Lega B e Kappa® sono orgogliose di presentare l’ormai iconico pallone rosso che accompagnerà le squadre della Serie BKT durante la 14a giornata di campionato. Un’iniziativa che unisce il mondo del calcio alla causa sociale contro la violenza sulle donne, sostenendo con forza una battaglia che merita il massimo impegno e visibilità. (Frosinone News)
Le sue dichiarazioni stupiscono non solo per i toni polemici, ma anche e soprattutto per il contesto in cui sono st… Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara evidentemente non lo sa, ma le sue parole di oggi rivelano quanto, forse a sua insaputa, sia profondamente radicato in quella cultura del patriarcato che ha cercato di ridimensionare, riducendola a una banale questione ideologica. (La Stampa)
Dal nostro inviato ROMA «Ho attraversato la morte nella sua essenza più profonda prima con la perdita di mia moglie Monica e poi con quella di Giulia che mi ha spaccato il cuore». (Corriere della Sera)