Geopolitica, l'Europa deve cambiare

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Il 2025 si apre per l’Europa con più domande che risposte. Siamo ormai tutti consapevoli che il mondo è cambiato e l’Europa non può più contare sulla «pax americana» che le ha garantito mercati per l’export e l’ha protetta militarmente. Con la guerra in Ucraina è finito anche il modello su cui si basava la nostra sicurezza energetica. Cosa ci fa prevedere per il futuro dell’Europa questa consapevolezza condivisa? La prima osservazione è che, nonostante il vantaggio che noi europei avremmo a trovare risposte comuni nel nuovo contesto, questa strategia è limitata dal fatto di non essere una federazione, ma un’unione in cui la maggior parte delle competenze è degli stati sovrani, stati spesso divisi da interessi diversi e in un contesto in cui la «polis» rimane sostanzialmente nazionale. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

Come bisogna muoversi nel percorso delle vicende mondiali fra sogno e realtà? Si tratta di due circostanze inevitabilmente agli antipodi oppure la realtà, per darsi una proiezione nel futuro, ha un disperato bisogno di nutrirsi del sogno? Sono tante le contraddizioni che il corso della storia a volte apre nel suo processo politico; ad esempio, sarebbe proprio questo il momento in cui i Paesi europei dovrebbero, per sé stessi e per l’intera Comunità internazionale, operare un deciso salto di qualità nella loro integrazione. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Le minacce commerciali di Donald Trump, l’apparente disimpegno Usa dagli obblighi ambientali, gli spiragli di pace in Ucraina sembrano lanciare un unico messaggio: avanti ora (o mai più?) con l’autonomia strategica. (Il Fatto Quotidiano)

La pressione espansionista di Russia e Cina, due potenze imperialiste decise a dilagare in ogni continente (Putin s’è già installato in Libia, a 100 km dalle nostre coste). Un’altra guerra che incombe sul Mediterraneo. (L'Eco di Bergamo)

L'Europa può ancora sognare

Dio solo sa con che spirito si può guardare al nuovo anno. Povera vecchia Europa. (ROMA on line)

Usa Europa Giappone. Circa 30 anni fa Lester Thurow (MIT) concludeva il suo volume Testa a testa. (Il Sole 24 ORE)

In una situazione che, in fondo, somiglia un po’ a quella della Lega Italica, incapace coi suoi staterelli di opporsi agli appetiti dei potenti sovrani stranieri del tempo, già proiettati nella modernità quattrocentesca dello Stato assoluto. (Corriere della Sera)