Turchia, attacco terroristico vicino ad Ankara: almeno due morti, ci sarebbero ostaggi

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Sono almeno due le persone che hanno perso la vita a causa dell’attacco terroristico contro il quartier generale dell’Industria Aerospaziale turca (Tusas) a Kahramankazan, cittadina a nord ovest di Ankara che dista circa 50 chilometri dalla capitale. Lo riporta la Cnn Turk, mentre il ministro dell’Interno, Ali Yerlikaya, aveva affermato che “l’attacco terroristico” aveva anche provocato feriti. I media hanno riferito di una forte esplosione sul posto e hanno mostrato filmati di uno scambio di colpi di arma da fuoco lì. (Il Sole 24 ORE)

Su altri media

«È notorio che i tempi della giustizia italiana sono tra i più lunghi dell’Unione Europea, se non i più lunghi in assoluto, ma a Taranto, in questo caso, la Giustizia ha fatto rapidamente il suo corso garantendo il diritto di una "vedova dell'amianto" a percepire la rendita ai superstiti dopo 5 anni dalla sua richiesta». (Tarantini Time Quotidiano)

L’attacco non è stato sinora rivendicato. “Sono stati colpiti e distrutti 32 obiettivi appartenenti ai terroristi”, hanno reso noto dal ministero della Difesa di Ankara Yaar Guler. (Il Fatto Quotidiano)

Nonostante l'attacco non sia stato ancora rivendicato, il governo turco già in serata ha affermato che "molto probabilmente" dietro l'assalto ci sarebbe il Pkk. Ankara non ha indugiato: dopo poche ore ha risposto con una serie di raid in Iraq e Siria contro presunte infrastrutture del Partito dei Lavoratori, che effettivamente ha nei due Paesi colpiti una presenza importante. (Today.it)

Strage all'aerospaziale. "Sono terroristi del Pkk"

Ankara, 24 ott. Nelle immagini, la polizia turca monitora l'area intorno alla sede della Turkish Aerospace Industries (TUSAS), l'azienda aerospaziale statale turca, vicino alla capitale Ankara, colpito da quello che il ministro dell'Interno, Ali Yerlikaya, ha definito un "attacco terroristico": il bilancio delle vittime è salito ad almeno cinque morti e 22 feriti. (il Dolomiti)

Ma siamo preoccupati». E poi: «Sentiamo gli spari vicino», «Adesso c’è silenzio», «È esplosa un’altra bomba». (la Repubblica)

Il Pkk torna a farsi sentire in Turchia e non sceglie né il giorno e neppure l'obiettivo in maniera casuale. (il Giornale)