La sinistra Usa ora abbandona la «woke culture»: ecco perché

Comunque vada la campagna di Elon Musk per sfoltire la pubblica amministrazione con il suo DOGE (Department of Government Efficiency), Donald Trump ha già smantellato una sovrastruttura burocratica onnipresente nel settore statale: le commissioni sulla Diversity Equity Inclusion (DEI), incaricate di promuovere le minoranze etniche e di gender, spesso con un potere decisionale nel reclutamento di nuovi assunti e nelle promozioni. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altre testate
… Con quanta precisione l'America ha valutato l'uomo, riducendolo al benessere, mettendo pace tra i desideri umani e l'appagamento”; così afferma lo scrittore francese George Steiner (1929–2020) nel suo romanzo Il correttore. (IVG.it)
Roche rimane comunque impegnata a favorire un ambiente di lavoro inclusivo "dove la diversità di prospettive ed esperienze è incoraggiata e tutti possono sentire un senso di appartenenza, in modo da poter dare il meglio", ha aggiunto l'addetta stampa. (Ticinonews.ch)
I dem negli Usa? Disperati: adesso fanno i commedianti (sui social) A cura di Costanza Cavalli (Liberoquotidiano.it)

Donald Trump ha firmato un memorandum ufficiale per bloccare qualsiasi assunzione di personale per posizioni di politica estera negli Stati Uniti basata su diversità, equità e inclusione (programma Dei): lo ha reso noto la Casa Bianca. (Corriere del Ticino)
Oggi a Palazzo San Macuto si è tenuto un convegno sugli eccessi della cultura woke a cui hanno partecipato Marco Rizzo, Vladimir Luxuria, Francesco Borgonovo e l'imprenditore italo-americano George Guido Lombardi (il Giornale)
Occasione per riflettere sulla relazione tra identità e alterità; sul grado di inclusività di una cultura; sui processi di stigmatizzazione e sulle dinamiche di isolamento, il tema della deformità fisica è tra quelli su cui il cinema – almeno da Freaks in poi (1932) - sente una forte propensione perché investe direttamente la questione del vedere, i meccanismi scopici di costruzione dell’identità e i processi di regolazione sociale dello sguardo. (cinematografo.it)