Laura voleva un figlio poi la lite e il delitto. In casa trovati dei test di gravidanza
Laura Papadia avrebbe tanto voluto diventare madre. Ma quel desiderio di genitorialità non era condiviso con il marito, in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario dopo aver confessato di aver ammazzato la moglie all’alba di mercoledì mattina. In passato c’erano state discussioni tra i due per questa differenza di vedute. E proprio questo argomento, potrebbe essere stato l’innesco dell’ultimo litigio prima dell’omicidio. (Corriere dell'Umbria)
Ne parlano anche altre fonti
A confermarlo è una conoscente che quando ha appreso la notizia dell’assassinio della 37enne, vicedirettrice del supermercato Tigre, uccisa dal marito, e il presunto movente del delitto, è rimasta sotto choc. (LA NAZIONE)
In particolare gli inquirenti starebbero cercando il telefono cellulare dell’uomo, fermato dopo una lunga trattativa dagli intenti suicidi dopo aver commesso l’omicidio della moglie, poi confessato. (TuttOggi)
«Ero stanco, dopo tre mesi di litigi. Nicola Gianluca Romita racconta come un delitto d’impeto, dopo l’ennesima discussione, l’omicidio della moglie Laura Papadia, morta strangolata nella loro casa al centro di Spoleto. (ilmessaggero.it)
– "Laura voleva un figlio già da un po’ di tempo". A confermarlo è una conoscente che quando ha appreso la notizia dell’assassinio della 37enne, vicedirettrice del supermercato Tigre di Spoleto uccisa dal marito, il senigalliese Gianluca Nicola Romita, è rimasta sotto choc. (il Resto del Carlino)
Forse Laura era incinta. Prende piede l’ipotesi della premeditazione su cui gli inquirenti stanno cercando di fare chiarezza. (il Resto del Carlino)
Prende piede infatti l’ipotesi della premeditazione su cui gli inquirenti stanno cercando di fare chiarezza. L’uomo mercoledì pomeriggio nell’interrogatorio è apparso piuttosto lucido ed in base ad una prima ricostruzione dei fatti l’ipotesi è quella di un gesto d‘impeto scattato durante una discussione tra la coppia finita in tragedia. (LA NAZIONE)